23-01-2021 - Salve a tutti, editoriale emozionate, dopo un paio di dirette in cui sono state analizzate e commentate tutte le difficoltà che ha l’inverno a decollare nel Mediterraneo centrale quest’anno.
I modelli questa sera restituiscono una dinamica che lascia intravedere una fase molto più dinamica nella prima decade di Febbraio, dopo un periodo con espansioni anticicloniche molto frequenti da ovest nel Mediterraneo, complice un accentuato rafforzamento del Vortice Polare anche in troposfera, dopo il sjperamento della soglia NAM di +1,5 a 10 hpa e l’avvento di un ESE cold conclamato, un evento stratosferico estremo.
Intanto, sull’Italia sta affluendo aria molto fredda dai Balcani, soprattutto nei settori sud orientali, basso Adriatico e sud peninsulare.
fig.1
Come si vede, la nuvolosità associata all’irruzione fredda sfila sopra le nostre regioni più orientali, coadiuvata dall’impatto con la catena appenninica e dall’attraversamento del mar Adriatico. In tale frangente, nevicate a bassa quota si sono già verificate tra Puglia e Basilicata nella serata di ieri.
Ma nelle prossime ore un leggero cambio di assetto nelle figure bariche ora presenti tra Mediterraneo e Balcani favorirà l’arrivo di un nucleo gelido più intenso nelle regioni menzionate, con una direttrice di moto maggiormente antizonale e meno meridiana. In parole povere, l’aria fredda stazionante nel Balcani, responsabile delle intense nevicate sulla Grecia (colpita anche la Turchia), giungerà in parte in Adriatico meridionale e al sud entro il pomeriggio di domani, lunedì.
fig.2
Ecco il nucleo gelido che, nel pomeriggio di lunedì allunga un’ansa proprio nel nostro meridione, con valori a 850 hPa (1500 m) fino a -10 C.
fig.3
Come si vede dalla figura riportata, stante le temperature molto fredde in quota, occasionali nevicate potranno raggiungere il livello del mare tra Puglia, Basilicata e Calabria, soprattutto ioniche. Le precipitazioni non saranno frequenti ma qualche fiocco di neve potrebbe comparire in città poco abituate alle nevicate.
A seguire, il freddo si allontanerà gradualmente anche dalle nostre regioni meridionali, che resteranno però sempre esposte a correnti più fredde dai quadranti nordorientali, al margine del grande anticiclone atlantico.
Una prima saccatura più decisa potrebbe già giungere, in tale contesto, tra venerdì a sabato prossimi, un veloce passaggio perturbato a carattere freddo (non come ora però).
Successivamente, una saccatura meglio organizzata potrebbe giungere da nord, come quelle che l’hanno preceduta, proprio a inizio Febbraio.
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Come si vede, questo secondo peggioramento potrebbe agire al margine di un potente anticiclone delle Azzorre, spinto verso est da un notevole rafforzamento del VP.
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L’immagine tratta dal modello europeo evidenzia il notevole rafforzamento della zonalità nel comparto atlantico (del getto quindi) a causa della presenza di un nucleo molto intenso e compatto del VP in Artico; ma nella stessa immagine è visibile altresì la spinta della wave 1 aleutinica, l’anticiclone delle Aleutine, che tende a deformare il VP, impresa inizialmente ardua.
Ma il modello americano, che fornisce carte di durata maggiore, continua a vedere prospettive sempre più estreme per la prima decade di Febbraio. L’azione dell’onda aleutinica andrebbe infatti a continuare, fino a unirsi con l’onda atlantica complementare, coadiuvata da una forte resistenza dell’anticiclone russo siberiano, sempre meglio formato.
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Tale azione sarebbe sempre più potente, fino a condurre a una perfetta trilobazione del VP, con un potente nucleo gelido europeo alle porte del Mediterraneo nella prima decade.
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Tale aspetto è visto ripetersi anche negli altri run della giornata, alcuni davvero spettacolari.
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In sostanza, entro i primi giorni di Febbraio si decideranno le sorti dell’inverno: se la troposfera non avrà la forza di opporsi alla stratosfera potremmo vedere un Febbraio abbastanza anonimo, privo di eventi particolari, ma se ci dovesse essere una pronta reazione in questo periodo, stante una notevole attività d’onda aleutinica e una forte resistenza alla zonalità dell’anticiclone russo siberiano, forse potremmo vedere alcune evoluzioni degne delle grandi annate, con eventi freddi a scala mediterranea e movimenti a scala emisferica di grande portata, quasi insperati giunti a questo punto.
fig.8
Restate assolutamente collegati, evoluzioni davvero peculiari potrebbero emergere dai prossimi aggiornamenti.
Ciao ciao