19-03-2017 – Salve a tutti; aggiornamento domenicale, in un periodo contraddistinto da grande incertezza previsionale, tipica del cambio stagionale a ridosso degli equinozi.
In particolare, la prima parte della primavera può presentare repentine ritrattazioni o integrazioni nelle emissioni dei modelli, insite nell’accentuata tendenza all’innesco di ondulazioni meridiane alle medie latitudini in questo periodo, generata dal fisiologico scambio di calore tra tropici e e regioni polari, con il nostro settore spesso collocato proprio lungo la linea di demarcazione tra le diverse masse d’aria che si fronteggiano.
Ecco infatti, che il quadro previsionale, sebbene mantenendo alcune linee guida, tende a mutare di giorno in giorno.
Proprio nell’ultima emissione del modello europeo, finora molto performante, appare la possibilità che maltempo e piogge nella settimana entrante possano riguardare non solo le regioni del nord ovest,come ipotizzato ieri, ma quasi tutte le rimanenti regioni italiane.
Vediamo quindi cosa sta succedendo.
Sul’Italia è presente una blanda nuvolosità in transito, legata al marginale passaggio di un sistema perturbato più a est, mentre le nostre regioni restano protette da una robusta alta pressione più a ovest (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si vede bene come le nubi compiano una rotazione in senso orario nell’attraversare a penisola italiana, segnale della presenza a tutte le quote e, in particolare, in quelle più elevate, di una struttura altopressoria.
Il quadro generale ora descritto sarà però destinato a cambiare nei primi giorni della settimana entrante, a causa dell’approssimarsi di un’ampia saccatura atlantica a vest delle nostre regioni (fig.2).
fig.2
Dalla fig.2, tratta sempre dal modello europeo, si evince come il ramo ascendente della saccatura possa interessare in pieno le regioni nordoccidentali italiane tra mercoledì e giovedì, con piogge e temporali che potrebbero rivelarsi anche di una certa intensità nei settori prealpini della Lombardia e del Piemonte orientale.
La novità della giornata odierna è rappresentata poi dalla eventuale prosecuzione del maltempo nella seconda parte della settimana nelle rimanenti regioni italiane a causa dell’isolamento di un’ampia figura depressionaria (goccia fredda) non più in corrispondenza della penisola iberica (come previsto in precedenza) quanto proprio nel Mediterraneo centrale, nei nostri mari occidentali (fig.3).
fig.3
Se tale evoluzione fosse confermata, una fase di maltempo anche intenso potrebbe interessare gran parte delle regioni tirreniche, con piogge e temporali reiterati proprio nelle regioni maggiormente colpite, in questo inverno, da una prolungata carenza di precipitazioni.
L’evoluzione mostrata sarebbe sempre da ricondurre e un rafforzamento del Vortice Polare che però, in questo caso lascerebbe sul posto, prima ritirarsi a latitudini più elevate, un nucleo freddo e instabile nelle regioni mediterranee.
fig.4
Quanto è affidabile una simile previsione??
Abbiamo anticipato che il periodo non si presta molto a elevata affidabilità previsionale; tuttavia, qualche strumento diagnostico esiste. Risulta infatti utile a riguardo postare la stessa carta in fig4 ma riferita alle elaborazioni ENS (ensemble), ovvero una previsione derivante dalla somma di tutti i tentativi “perturbatori” del dato ufficiale (fig.5).
fig.5
In parole più semplici, la carta in fig.5 ora riportata rappresenta il risultato di tante piccole modifiche inserite rispetto al dato ufficiale nei calcoli del modello, eseguite per verificare se il risultato finale sia simile.
Nel caso specifico, appare evidente come la depressione mediterranea sia prevista anche dalle previsioni “ensemble” e, quindi, l’arrivo di una fase instabile nel Mediterraneo nel prossimo week-end rappresenta un elemento possibile e, anzi, probabile.
Ovviamente andranno fornite molte conferme, sono state formulate solo le prime ipotesi ma, nel complesso, a partire dalla giornata di mercoledì, nel Mediterraneo l’evoluzione meteorologica potrebbe iniziare a cambiare e la primavera potrebbe mostrare il suo volto più instabile, come riportato in fig.6 di seguito.
fig.6
Aggiorneremo in merito come sempre.
Ciao ciao