06-12-2015 - Salve a tutti, consueto aggiornamento serale, quanto mai necessario alla luce di una piega che sembrano aver preso, soprattutto nelle ultime 24 h, i modelli con le elaborazioni riguardante tutti i piani isobarici dell’atmosfera (le carte alle varie quote insomma).
Cosa sta succedendo??
Questa mattina, è stato evidenziato come le previsioni nel medio e lungo termine proponessero una struttura del Vortice Polare, alle quote troposferche (VPT), particolarmente chiusa e compatta (fig.1).
fig.1
Gli ultimi aggiornamenti confermano quanto esposto questa mattina ma, soprattutto, se si va a guardare i dati provenienti dalla stratosfera, probabilmente si comprende il motivo di questa ulteriore pulsazione in prima armonica del VPT (struttura senza ondulazioni del getto pronunciate).
In sostanza, la soglia NAM a 10 hPa (+1,5) è stata decisamente superata nelle ultime 24 h, salendo repentinamente intorno valori di 1,7-1,8 (fig.2).
fig.2
Come ribadito in più occasioni, non si tratta in realtà di un pulsate on-off, in 24 h non cambia molto, ma qualcosa si evince in effetti. Infatti, dopo aver veleggiato intorno il valore soglia per alcuni giorni, il NAM è ulteriormente salito e, alla luce di tali dati, difficile che tutta la struttura del VP non risenta di questa accelerazione del processo do compattazione.
Gli altri grafici pertinenti lo stato del VP alle diverse quote confermano quanto detto. Innanzitutto, il grafico delle velocità zonali alle alte latitudini (50-80), dove transita più frequentemente la corrente a getto polare, evidenzia un aumento delle anomalie positive su tutto lo spessore della stratosfera (fig.3).
fig.3
In sostanza, il VPS sta aumentando la propria velocità angolare e, pertanto, in base alla legge della conservazione del momento angolare, deve diminuire la distanza tra il centro e l’estremità (corrente a getto) del VPS-VPT. In sostanza, diminuisce il diametro del VP e il freddo rimane sempre più confinato nelle regioni polari, con anticicloni e nel tempo nelle medie latitudini, come il Mediterraneo.
Il dato esposto è confermato anche dai grafici riguardanti i valori di geopotenziale e di temperatura del VP alle varie quote, in termini sempre di anomalie registrate (fig.4 e 5).
fig.4
fig.5
Come si vede dalla fig.5, il cooling, ovvero il raffreddamento anomalo del VPS, si va intensificando e trasmettendo ai piani inferiori della troposfera e, analogamente, dopo un tentativo di riapertura dei geopotenziali (fig.4) anche la troposfera si va compattando e raffreddando, inficiando i tentativi di far giungere peggioramenti significativi alle medie latitudini.
Di conseguenza, anche il warming (riscaldamento anomalo), abbastanza significativo, illustrato ieri nelle carte nel lungo termine, appare ridimensionato e il VPS più freddo che mai alle porte del Natale (fig.6).
fig.6
Quali le conseguenze dirette delle dinamiche mostrate??
In base a quanto descritto, si rafforza l’ipotesi di un mese di Dicembre con frequenti rimonte anticicloniche, anche di lunga durata, inframezzate da peggioramenti locamente a carattere freddo, ma generalmente effimeri e di breve durata. Tale condizione di stallo potrebbe durare fino a tutta la prima parte di Gennaio, poi il cambiamento potrebbe essere anche deciso e prorompente, ma per adesso non vi è alcuna certezza. Le sirene che annunciano un bianco Natale quindi, rischiano di prendere un abbaglio, sebbene, lo si ripete, brevi ondate di freddo, anche con neve a quote basse soprattutto nelle regioni centromeridionali, sono sempre possibili.
Ciao ciao