10-11-2014 - Salve a tutti; com’è tradizione del sito, viene fornito un aggiornamento quotidiano del lungo termine, in virtù degli interessanti sviluppi proposti dai modelli e, soprattutto, al fine di commentare insieme ad altri appassionati l’affascinante sviluppo delle carte di previsione.
Modelli altalentanti questa mattina; infatti, dopo i run notturni privi di interessanti sviluppi, l’emissione del modello americano del mattino ipotizza addirittura la possibilità di nevicate a bassa quota in tutto il nord nella terza decade di novembre.
Ecco gli sviluppi proposti dal modello, molto rapidamente; la tendenza alla bilobazione del Vortice Polare esaminata ieri, appare reiterata e marcata, come evidenzia la carta riportata di seguito, riferita al 24 Novembre.
In questa previsione la separazione dei due lobi appare netta e l’alta pressione polare forte e ben strutturata, capace di imprimere un moto retrogrado verso l’Europa al lobo siberiano,
Il seguito della evoluzione farà sobbalzare gli appassisonati della neve al nord Italia. L’aria fredda continua il suo moto dalle pianure russe verso l’Italia e giunge al nord dopo 48 h, proprio mentre una bassa pressione si fa strada da ovest, facendo confluire aria caldo umida mediterranea con aria molto fredda continentale proprio nel nord Italia, in particolare in pianura Padana.
Carta da sogno quindi per gli amanti della neve; per capire meglio l’evoluzione a scala emisferica si confrontino le altre due carte riportate di seguito, relative alla data del 26 Novembre, con quelle relative a 48 h prima. Come si vede, l’aria fredda ha compiuto grandi passi verso sudovest.
- Temperature a 850 hPa (1500 m)
- Pressione a 500 hPa (5500 m) e livello del mare
Così come esposte dal modello americano, le carte mostrate potrebbero generare nevicate diffuse, in alcuni casi anche copiose, a bassa quota nei rilievi del nord e dell’appennino emiliano. La quota neve, con una -2° C a 850 hPa a fine Novembre in pianura Padana, potrebbe scendere tranquillamente intorno 400-500 m. Qualora poi, in funzione delle tempistiche del peggioramento, fosse già presente uno strato di aria fredda nei bassi strati in virtù dell’avvezione fredda precedente, qualche fiocco di neve potrebbe raggiungere città come Torino (le correnti a suolo sarebbero da est), o addirittura Milano e Bologna.
Per adesso abbiamo sognato, ma l’evoluzione ipotizzata è molto lontana e ipotetica, dovrebbero combaciare per il periodo menzionato una serie di fattori nella configurazione barica presente. Ovvero, la presenza di un consistente afflusso freddo da nordest, il blocco al flusso Atlantico nel mar di Norvegia (descritto in figura) e l’arrivo di una intensa depressione da ovest, in entrata dalla Francia. A quel punto, le cose potrebbero prendere una piega davvero sorprendente, in quanto la depressione mediterranea continuerebbe a richiamare aria gelida continentale, enfatizzando il freddo e il maltempo in Italia, ne riparleremo.
Ciao ciao