23-01-2015 - Salve a tutti; il Vortice Polare si anima parecchio nelle previsioni dei modelli odierni, secondo una tendenza evidenziata ormai da giorni. Tale affermazione non indica necessariamente l’arrivo di gelo e neve continati nelle nostre regioni, ovviamente, ma chi pensa che l’inverno in corso abbia detto la sua (ovvero molto poco) sbaglia previsione. Ci saranno molte occasioni per avere altri peggioramenti anche a carattere freddo nel Mediterraneo nelle prossime settimane; ma andiamo per gradi nel’analisi delle varie carte a disposizione.
Partiamo con la visione scala emisferica di quanto sta accadendo ora; il Vortice Polare appare piuttosto compatto, il distacco di nuclei freddi di dimensioni rilevanti al momento appare impossibile. Pertanto, le saccature a latitudini temperate, come quella attuale nel Mediterraneo, non possono portare in carico un serbatoio freddo di dimensioni considerevoli. La neve può cadere solo a quote elevate (fig.1).
fig.1
A partire dalla metà della prossima settimana, l’anticiclone aleutinico, complice una probabile collaborazione in sede stratosferica (ved. editoriale), dall’altra parte dell’emisfero inizierà ad esercitare una notevole spinta, piuttosto articolata, verso l’Artico, decentrando tutta la struttura del VPT (fig.2).
fig.2
In questa fase, non vi sarà una riposta da parte dell’anticiclone delle Azzorre a tale manovra, che resterà quindi basso di latitudine in Atlantico. Sull’Italia giungeranno veloci correnti nordoccidentali che faranno temporaneamente aumentare le temperature, anche in maniera vistosa, complice un effetto generato da venti di caduta in molte regioni occidentali. La fig.4, riportata di seguito, evidenzia la potenza del getto polare in tale occasione, che infrangendosi (nel corrispettivo a quote inferiori) sulla barriera alpina, genererà intensi venti di caduta in pianura Padana e altre regioni appenniniche. Nella fig.3 è riportato il confronto con la situazione attuale.
Ma si tratterà di una fase temporanea; infatti, proprio lo spostamento del nocciolo gelido del vortice Polare dall’Artico canadese verso l’Europa centrale (ved. editoriale), consentirà all’anticiclone delle Azzorre di elevarsi maggiormente in Atlantico tra il 31 Gennaio e il 1 Febbraio, consentendo a sua volta la genesi di un possente split del VPT verso le regioni mediterranee e la penisola italica (fig.5).
fig.5
L’evoluzione riportata in fig.5 è ormai presente in tutte le emissioni del modello americano ed europeo e appare ormai alquanto probabile, sebbene se la traiettoria esatta e la collocazione dei minimi al suolo varierà ancora molto nei prossimi giorni. Ecco ad esempio la visione del modello europeo, con un primo impulso in arrivo intorno il 31 Gennaio e un secondo già pronto a seguire la strada (fig.6).
fig.6
La saccatura Artica così generata potrebbe insistere per molti giorni nel Mediterraneo centrale, apportando una cospicua diminuzione delle temperature su tutta Italia, con nevicate a quote basse che, a seconda della collocazione dell’asse della saccatura stessa, potrebbe interessare tutte le regioni o saltarne alcune, più probabilmente il nord, protetto dalla barriera alpina in caso di avvezioni fredde così articolate.
Nel finale dell’emissione (5-8 Febbraio), il modello americano propone nell’emissione ufficiale una tendenza al ricompattamento del Vortice Polare, con possibile ritorno di condizioni anticicloniche sull’Italia; ecco la visione del run 06 UTC per il giorno 8 Febbraio (fig.8).
fig.8
Tale visione è però in parte smentita dalla carta degli spaghetti, in questo caso estratta per la città di Verona, dove le temperature a 850 hPa (1400 m), utili a evidenziare irruzioni fredde o viceversa, indicano la persistenza del periodo freddo per tutto l’inizio di Febbraio (fig.8), mentre la versione ufficiale sarebbe esageratamente orientata al caldo.
Ecco in effetti un esempio di visione alternativa per lo stesso periodo ( perturbazione 16, fig.10).
fig.10
Insomma, a fine mese appare ormai molto probabile l’avvento di una massiccia colata Artica sull’Italia, mentre per i giorni successivi la visione è ancora molto incerta; il Vortice Polare appare comunque molto dinamico e novità anche rilevanti potrebbero apparire nelle emissioni dei prossimi giorni.
Ciao ciao