05-03-2016 - Salve a tutti, mese di Marzo che si avvia a diventare,forse, il più interessante di tutta la stagione, perlomeno dal punto di vista meteorologico. Forte instabilità è presente nel Mediterraneo e,secondo quanto si va palesando dalle emissioni dei modelli, potrebbe essere solo l’inizio. A tal riguardo, vengono confermate alcune ipotesi formulate nel corposo editoriale serale, riguardante la stratosfera, a cui si rimanda perla necessarie premesse all’analisi che segue…
Innanzitutto, dall’analisi del satellite si evince come sino presenti almeno due linee di instabilità nelle regioni italiane; la prima, più a est e più e a sud, apporterà nel pomeriggio temporali localmente anche di forte intensità tra Calabria, Basilicata e Puglia. La seconda sta approcciando le regioni tirreniche da ovest, dove è attesa forte instabilità serale, con rovesci e nevicate a quote intorno 800-1000 m (fig.1).
fig.1
Come si intravede dalla fig.1, l’asse della saccatura è centrato poco a ovest dell’Italia e , per tale motivo, l’instabilità, con piogge temporali e nevicate interesserà le nostre regioni a intermittenza, ma senza lunghe pause nel complesso, quasi fino metà settimana, con altri impulsi perturbati che si getteranno nel Mediterraneo dal nordatlantico (fig.2).
fig.2
Ma non è finita; l’anticiclone delle Azzorre sembra voglia far sentire la sua presenza in maniera decisa in questo finale di stagione, puntando sempre a nord in Atlantico. Pertanto, dopo una breve “spanciata”, ovvero dopo un breve periodo in cui dovrebbe allungarsi verso le regioni mediterranee, con tempo soleggiato soprattutto nelle regioni occidentali, ecco che appare sempre più probabile un’apertura dei geopotenziali nel settore cruciale a sud dell’Islanda intorno metà mese, nel vero regno delle depressioni Atlantiche nell’inverno. La spinta reiterata della struttura azzorriana dovrebbe culminare nel periodo dopo metà mese, tra il 17-18 Marzo, con un probabile blocco in Atlantico, la cui entità è ancora da definire, ma che, nell’ultima emissione del modello americano, assume le vesti di uno spettacolare omega blocking, con cellula altopressoria sull’Islanda e massiccia discesa gelida dalle regioni artiche nel Mediterraneo centrale, un vero split di un corposo lobo del VP (fig.3).
fig.3
Lafig.3 significherebbe neve a basse quote e/o pianura su tutte le regioni centrali, quelle Adriatiche fino alla Romagna e buona parte del sud. Laprima domanda che ci si pone è, ovviamente, quanto è affidabile??
Ecco una serie di motivazioni che lasciano ben sperare:
1) La puntata nel nord Atlanticoè vista comunque da tutte le emissioni che si spingono intorno metà mese; ecco la visione del modello europeo per quel periodo. L’Azzorre è in partenza per il nord, con ottime implicazioni (fig.5).
fig.5
La successiva emissione del modello americano, appena uscita, inserisce comunque un’imponente colata gelida a est dell’Italia, che non ci raggiunge comunque (fig.6).
fig.6
2) L’analisi degli spaghetti (previsioni ensemble) evidenza come il run mattutino del modello americano sia in effetti freddo, ma con parecchie altre perturbazioni sottomedia rispetto al periodo (fig.7).
fig.7
3) Riprendendo l’analisi alle quote stratosferiche, appare evidente come,anche al limite della tropopausa (15 km), la spinta azzorriana (o meglio la wave 2 stratosferica) sia vista comunque raggiungere l’Artico, con innesco di moti retrogradi del lobo in split del VPS (ved. editoriale) versol’Europa (fig.8).
fig.8
Insomma, Marzo tutto da vedere, incollati al computer a seguire gli aggiornamenti (prima) e, si spera, anche il nowcasting (dopo).Intanto, arriva la neve in Appennino centrale fino a martedì.
Ciao ciao