Buona sera a tutti, eccoci ritrovati per un nuovo approfondimento. Oggi ripercorreremo attraverso rianalisi, mappe e grafici come si è comportato il primo mese della primavera meteorologica in Italia e in Europa, sia dal punto di vista termico sia dal punto di vista precipitativo.
A livello barico, come mostra la figura sottostante, si è registrata una pressione atmosferica media al livello del mare molto più bassa della norma su tutta l’Europa occidentale, con un minimo ad ovest delle Isole Britanniche. Queste aree sono state interessate da frequenti impulsi perturbati, un vero e proprio treno di perturbazioni atlantiche seguite da aria polare marittima, con tempo spesso perturbato.
Al contrario, sull’Europa orientale e sul bacino del Mediterraneo la pressione atmosferica è stata mediamente superiore alla norma, questo perché queste aree sono state interessate da un tempo più anticiclonico e quindi più secco, con risalite di aria subtropicale più o meno intense, specie nell’ultima decade del mese.
Pressione atmosferica media sul livello del mare. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/
Dal punto di vista termico, come mostrato dalla mappa successiva, le temperature sono risultate superiori alla media climatologica 1991-2020 su gran parte dell’Europa, con le anomalie maggiori che si sono registrate sui paesi della Mitteleuropa e sulle Repubbliche baltiche. Qui l’anomalia è stata localmente superiore ai 4 gradi. Sulle restanti zone le anomalie si attestano complessivamente tra +0.5 e +3 gradi sopra la media di riferimento.
Anomalie di temperatura ad 850 hPa. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/
Sulla base dei dati estrapolati dall’Istituto di Ricerca ISAC-CNR, il marzo appena trascorso per l’Italia è stato il sesto più caldo della serie storica che parte dal 1800, con un’anomalia nazionale di +1.42°C sulla media 1991-2020. Passando alle macroaree, per il Nord Italia è stato il nono marzo più caldo di sempre, con un’anomalia nazionale di +1.39°C sulla media 1991-2020. Per il Centro Italia è stato il secondo marzo più caldo di sempre, con un’anomalia nazionale di +1.52°C sulla media 1991-2020. Infine, per il Sud Italia è stato il quarto marzo più caldo di sempre, con un’anomalia nazionale di +1.44°C sulla media 1991-2020.
Anomalie di temperatura media a 2 metri nel mese di marzo sull’Italia. Fonte: https://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html
Per quanto riguarda il lato precipitativo, è stato un marzo pluviometricamente diviso in due. Se al Nord in questo lungo periodo di piogge (partito da fine febbraio) localmente è caduta l’acqua che dovrebbe cadere in metà anno, al meridione la situazione rimane opposta. Una piovosità superiore alla norma si riscontra anche lungo le regioni tirreniche, mentre una piovosità inferiore alla norma si è avuta sul medio-basso versante adriatico, ad eccezione delle Marche dove è stato un marzo complessivamente più piovoso della norma, se si esclude la zona dell’urbinate al confine con la Romagna.
Anomalia percentuale di precipitazione giornaliera nel mese di marzo sull’Italia. Fonte: Meteonetwork
Ad esempio, come mostrato dal grafico seguente, in Sicilia mancano all’appello 300mm da settembre ad oggi (parliamo di media quindi in alcune zone lo scarto può essere anche maggiore). Qui continua da molto tempo il razionamento idrico, tanto che sta per essere chiesto lo stato di emergenza nazionale e l’estate ancora deve arrivare.
Mappa delle piogge cumulate in Sicilia dal 1 Settembre ad oggi. Fonte dati: Rete SIAS
La mappa seguente invece ci mostra l’anomalia della distribuzione del tasso di precipitazione a scala europea che però NON va confuso con la pioggia cumulata. Questo parametro ci dà un’idea dell’intensità istantanea del rate precipitativo, cioè di quanta pioggia cadrebbe al giorno se la precipitazione mantenesse la stessa intensità. Anomalie positive di rate precipitativo indicano solitamente zone in cui è piovuto oltre la norma, ma non sempre le due cose corrispondono. Infatti, vedasi per l’Italia il medio-basso versante adriatico, le due cose non coincidono e questo accade perché in queste zone la pioggia è stata concentrata in meno giorni, quindi in poche parole queste zone hanno ricevuto meno giorni di pioggia rispetto alle altre, nonostante le anomalie positive del tasso precipitativo possano far pensare che in queste zone ci sia stata una piovosità superiore alla norma.
Anomalie europee del tasso di precipitazione. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/
Concludiamo questo approfondimento con un aggiornamento sullo snow water equivalent (SWE) a livello italiano, ovvero la quantità di acqua disponibile al momento della fusione del manto nevoso, un parametro molto importante per valutare la riserva idrica disponibile nei bacini montani in vista della stagione estiva. Dopo due anni di profonde anomalie negative, le intense nevicate di febbraio e marzo sulle Alpi sono riuscite a riportare a valori nella norma lo SWE, con un valore attuale che si attesta a +1% sopra la mediana degli ultimi 12 anni. Va però specificato che ci sono grosse differenze tra Nord e Centro-Sud. Se infatti al settentrione i valori sono molto buoni (+29% sul bacino del Po, -4% sul bacino dell’Adige), al Centro e al Sud vi sono importanti anomalie negative, addirittura -80% sul bacino del Tevere. Sebbene con profonde differenze tra Nord e Centro-Sud, complessivamente a livello nazionale possiamo dire di essere tornati ad una qualche forma di normalità. Va però detto che è in corso un’anomala ondata di caldo soprattutto in quota, a causa della rimonta dell’anticiclone sub-tropicale che ha riportato lo zero termico ben oltre i 4000 m (ricordo che questo valore sarebbe anomalo persino in piena estate, figuriamoci ad Aprile) e anomalie in quota fino a +16/+18°C oltre la media di riferimento 1981-2010 (nella giornata di ieri sono stati raggiunti +34°C nel Sud della Francia e i +30°C più prematuri della storia della Germania). Tutto questo calore ha inevitabilmente gravi ripercussioni sulla fusione del manto nevoso alpino, dove in questi giorni il pericolo valanghe rimane marcato (livello 3 su un massimo di 5). Speriamo di non vanificare del tutto la buona copertura nevosa raggiunta nell’ultimo periodo e di conservare più riserve idriche possibili in vista della stagione estiva.
Total snow water equivalent sull’intero territorio italiano. Fonte dati CIMA Foundation
Una buona continuazione di serata da Michele Tonnini, Meteorologo e Staff Meteoscienza.