Buona sera a tutti e ben ritrovati con un nuovo approfondimento climatico. Secondo quanto riportato dai dati dell’Istituto di ricerca ISAC-CNR, l’ultimo mese primaverile ha chiuso con un’anomalia media nazionale di +0.52°C rispetto alla media trentennale 1991-2020, piazzandosi così al 21esimo posto tra i mesi di maggio più caldi dall’inizio delle misurazioni (il primato rimane al maggio del 2003 con un’anomalia di +1.87°C). Ci sono però delle differenze sostanziali tra Nord e Centro-Sud che vedremo a breve, sia sui valori medi ma anche su quelli massimi e minimi. Infine un accenno alla primavera che per l’Italia è stata la seconda più calda dal 1800.
Per quanto riguarda i valori medi, al Nord maggio ha chiuso con un’anomalia leggermente negativa pari a -0.25°C, posizionandosi così al 54esimo posto tra i mesi di maggio più caldi dall’inizio della serie storica. Al Centro l’anomalia è stata di +0.96°C, qui maggio è stato il 14esimo più caldo della serie storica. Al Sud l’anomalia è stata di +1.02°C, qui maggio è stato il decimo più caldo dall’inizio delle misurazioni.
Anomalie di temperatura media nel mese di Maggio in Italia – fonte ISAC-CNR
Per quanto riguarda i valori minimi, l’anomalia nazionale è di +0.71°C rispetto alla media 1991-2020 così suddivisa: al Nord l’anomalia di temperatura minima è stata di +0.4°C (23esimo più caldo), al Centro l’anomalia è stata di +0.73°C (undicesimo più caldo), al Sud l’anomalia è stata di +0.91°C (ottavo più caldo).
Anomalie di temperatura minima nel mese di Maggio in Italia – fonte ISAC-CNR
Per quanto riguarda i valori massimi, l’anomalia nazionale è di +0.33°C rispetto alla media 1991-2020 così suddivisa: al Nord l’anomalia di temperatura massima è stata di -0.89°C (92esimo più caldo), al Centro l’anomalia è stata di +1.19°C (17esimo più caldo), al Sud l’anomalia è stata di +1.12°C (19esimo più caldo).
Anomalie di temperatura massima nel mese di Maggio in Italia – fonte ISAC-CNR
Il netto divario tra le regioni settentrionali e quelle centro-meridionali è stato causato essenzialmente da un blocco alla circolazione atmosferica che ha fortemente penalizzato con situazioni di maltempo un po’ tutto il Nord. Si nota infatti che la notevole anomalia negativa, quasi 1°C sotto la media trentennale si registra nei valori massimi della giornata quando la frequente copertura nuvolosa e le precipitazioni non hanno consentito al sole di scaldare l’aria. Viceversa nei valori minimi della notte l’anomalia è persino positiva e quasi compensa con un +0.73 quel -0.89 delle massime. Poco da dire invece per le regioni centrali e meridionali che confermano un trend di riscaldamento anche se meno accentuato dei mesi precedenti. C’è anche da dire che il valore registrato sul nord Italia è in controtendenza rispetto al resto dell’Europa che ha visto un mese di maggio particolarmente caldo. Dunque le condizioni microclimatiche locali del nord Italia non possono in alcun modo compensare un trend medio più generale per l’Europa che resta improntato al riscaldamento.
Infine diamo uno sguardo alla primavera. Complessivamente il trimestre primaverile è risultato più caldo di oltre 1 grado della media 1991-2020, con un’anomalia media nazionale di +1.05°C, posizionandosi così al secondo posto tra le primavere più calde dal 1800 (il primato rimane alla primavera del 2007 con un’anomalia di +1.22°C). Al Nord la primavera 2024 è stata la sesta più calda dall’inizio della serie storica con un’anomalia di +0.63°C, al Centro e al Sud la primavera 2024 è stata la più calda dal 1800 con un’anomalia rispettivamente di +1.32°C e +1.33°C.
Anomalie di temperatura media nel trimestre primaverile in Italia – fonte ISAC-CNR
Un buon proseguimento di serata a tutti voi da Michele Tonnini, Meteorologo e Staff Meteoscienza.