19-11-2014 - Salve a tutti; è giunto il momento di aggiornare il classico appuntamento per il lungo termine. Appare infatti delinearsi con molta maggiore chiarezza, al momento, l’evoluzione per l’ultima decade di Novembre in sede mediterranea, mentre i primi giorni di Dicembre gli esiti previsionali sono ancora piuttosto incerti, ma potrebbero essere anche piuttosto esaltanti per alcune regioni italiane.
Andiamo per gradi come sempre; c’è una concreta possibilità che gli ultimi giorni di Novembre possano vedere una reiterazione delle condizioni di maltempo di stampo Atlantico, sebbene più estese a tutte le regioni italiane (ipotesi 3 del precedente editoriale).
Fino alle 192 h, ovvero intorno al 27 Novembre, tutti i modelli infatti prevedono una fase di stallo, con tempo inizialmente buono su tutte le regioni italiane, seguito da lievi disturbi Atlantici in un contesto mite, a tratti uggioso, con il VPT alquanto accorpato (fig.1, lobo siberiano e canadese molto vicini).
Fig.1)
Successivamente, con intensità e ampiezza variabili, in tutte le emissioni si intravede al’avvento di un intenso peggioramento del tempo nel Mediterraneo, a causa del reiterarsi delle medesime modalità che hanno generato il maltempo in molte regioni del centronord nei giorni scorsi, ma con maggior coinvolgimento di tutte le regioni italiane.
Ecco la sequenza alle 240 h e 288 h (fig.2 e 3)
il peggioramento esposto viene visto in tutti i run del modello americano, come accennato, in alcuni casi anche in maniera parossistica, con condizioni di forte maltempo in sede italica, con un minimo di 985 hPa a ovest dell’Italia per il giorno 1 Dicembre e la formazione di una possente figura di omega blocking rovesciata nel comparto europeo (fig.4).
Come si vede dall’immagine, sarebbe forte maltempo praticamente su tutta Italia in questo caso (run parallelo di GFS 00).
L’evoluzione mostrata rappresenta, a giudizio dello scrivente, un passo molto importante anche per definire le sorti della prima parte del mese di Dicembre e quindi della stagione invernale. A destra in figura è molto evidente infatti un’imponente figura di blocco legata, a differenza delle scorse settimane, all’anticiclone termico in formazione nelle pianure euroasiatiche (l’Orso per i meteoappassioati). La figura di blocco così composta (idrida termica-dinamica), potrebbe infatti esercitare un ruolo decisivo nel far affluire masse gelide da continente euroasiatico, come già accaduto in passato. Decisiva, in questo senso, sarebbe la genesi di un’ulteriore spinta verso nord, in Artico, della struttura altopressoria, come intravisto in molte emissioni. Per intenderci, ecco la visione del modello americano nell’emissione 06 UTC (fig.5).
Nella fig.5 è stata evidenziato il settore dove potrebbe esercitarsi la spinta del blocco altopressorio in Artico e, da dove, in funzione della reale efficacia di tale spinta, potrebbero scaturire moti retrogradi di masse d’aria fredda continentale dal bassopiano russo, in parte già visibili nel run 06, ancor di più in emissioni precedenti.
Una traccia di tali movimenti, con target per i primi di Dicembre, è visibile nelle perturbazioni degli spaghetti del modello americano, dove le ipotesi formulate trovano concretezza, ecco la numero 7 del run 06 UTC
Come si vede dalle carte evidenziate, è presente una evidente interazione tra il flusso Atlantico mite e umido e l’aria molto fredda di origine continentale proprio nelle regioni centrosettentrionali italiane, con una -8 a 850 hPa nelle Alpi e una bassa pressione centrata al nord, ottime condizioni per vedere la neve anche in pianura al settentrione.
Si tratta di un ipotesi lontana a ancora molto improbabile, ma che può rappresentare la chiave interpretativa per il proseguo della stagione autunnale o, meglio, per la fase iniziale dell’inverno che ci aspetta………………
Al prossimo aggiornamento.
Ciao ciao