03-03-2015 - Salve a tutti; appuntamento serale con il lungo termine, dopo i dettagli relativi al forte peggioramento di giovedì esposti nell’editoriale del mattino. Confermato quindi l’intenso peggioramento di metà settimana, con forti nevicate nell’Appennino centrale, l’aspetto caratterizzante dell’evoluzione a scala emisferica delle configurazioni bariche nel lungo termine sarà il poderoso rafforzamento del Vortice Polare, il cui picco dovrebbe essere raggiunto alla fine della prima decade di Marzo (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 emergono due aspetti peculiari:
1) Il ricompattamento del VPT è talmente intenso da consentire all’azzorriano di risalire verso il golfo di Botnia e mantenere una circolazione instabile sull’Italia, con rovesci e nevicate a quote relativamente basse per tutta la prima decade di Marzo
2) L’entità della chiusura del VPT potrebbe avvenire davvero con valori da record, in quanto si potrebbe superare il valore di +6 (fig.2), mai raggiunto (il massimo dovrebbe essere circa +5,9 il 26 Febbraio del 1990).
fig.2
Come si vede dalla fig1, nonostante un valore dell’AO così elevato, il tempo resterà instabile su molte regioni italiane per tutta la prima decade di Marzo, con la costante presenza di correnti orientali fresche e instabili. Successivamente, la struttura del VPT dovrebbe allentare leggermente la presa, tornando a un assetto ellittico, ma sempre con la presenza della goccia fredda nei settori orientali della penisola italiana (fig.3).
fig.3
In fig.3 è stata segnalata la partenza della spinta azzorriana verso nord, con l’anticiclone visto in grande forma intorno metà mese. Tale dinamica ben si accorda con un aspetto nuovo nel quadro teleconnettivo; ovvero, la ripartenza in grande stile della MJO (Madden Julian Oscillation), indice in alcuni casi predisponente alla partenza di figure di blocco in Atlantico (fig.4).
fig.4
Come illustrato in fig.4, la MJO sembra essere destinata a dirigersi, con notevole magnitudo, verso i settori 6-7, favorevoli al rafforzamento dell’ondulazione azzorriana e a incentivare la sua spinta verso nord. La previsione del modello americano in tal senso evidenzia una grande rimonta della struttura azzorriana nel lungo termine che però, come ogni figura a scala emisferica nel quadro attuale, deve fare i conti con la solidità del VPT, andando a infrangersi, nei pressi dell Scandinavia, contro il “lago freddo in quota e attestandosi proprio sull’Europa, con tempo stabile e soleggiato (fig.5).
fig.5
La dinamica descritta sembra però poter essere la chiave di volta interpretativa per la seconda parte del mese di Marzo; qualora il VPT andasse incontro a un cedimento anche lieve, l’anticiclone delle Azzorre potrebbe spingersi maggiormente in Artico, forzando l’immobilismo del VPT stesso e generando una grande ondulazione fredda in ambito europeo come risposta alla spinta verso nord dell’anticiclone.
Attenderemo fiduciosi gli esiti futuri, per adesso VPT imperante in Artico, ma Italia soggetta a frequenti precipitazioni al centrosud e neve anche a bassa quota.
Ciao ciao