20-11-2015 - Salve a tutti; articolato aggiornamento pomeridiano, alle soglie di un importante cambiamento dello stato del tempo nel Mediterraneo, dopo molti giorni di stasi anticiclonica. Davvero spettacolare l’immagine odierna dal satellite, dove sono stati sottolineati tutti i principali protagonisti della evoluzione meteorologica delle prossime 48 h (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla fig.1, sul lato sinistro, ancora ben illuminato dal sole al tramonto, si distingue una zonazione lungo i paralleli di figure bariche e masse d’aria molto diverse tra loro. Partendo da nord, è ben visibile un’ampia discesa di aria artica, che affluisce verso un fronte perturbato collocato alla latitudine della barriera alpina e, al momento, in scorrimento da ovest verso est, con genesi di nevicate persistenti sul lato francese alpino.
Più a sud di tale struttura, il fronte perturbato è preceduto dallo scorrimento di aria più temperata e piuttosto umida di origine atlantica subtropicale, che scorre a sua volta sul bordo settentrionale della grande figura di alta pressione, finalmente in ritirata verso ovest dopo molti giorni di dominio incontrastato.
Nelle prossime 18-24 h, tutta la disposizione descritta subirà un notevole stravolgimento, principalmente ad opera del massiccio afflusso di aria artica menzionato in precedenza, che imprimerà un moto meridiano a tutta la circolazione, da nord a sud quindi, in luogo dell’attuale circolazione zonale ovest-est. Tale modifica è ben evidenziata dalla carta della distribuzione dei geopotenziali a 500 hPa e della pressione al suolo, prevista per il tardo pomeriggio di domani, dove la saccatura artica ha completamente “sfondato” in area mediterranea, con un massiccio afflusso freddo dalla porta del Rodano al suolo e su tutto il nord Italia in quota, con l’isoterma di -30° C a 500 hPa (5200 m) in pieno affondo al nord (fig.2).
Le conseguenze di tale manovra nelle nostre regioni saranno notevoli e, allo stesso tempo, molto diversificate proprio a causa della presenza della barriera alpina. Andiamo per gradi.
1° step (Venerdì notte, Sabato pomeriggio)
Irrompe l’aria a artica a tutte le quote sabato pomeriggio, si forma una profonda depresisone orografica sottovento la barriera alpina, con un minimo di soli 983 hPa al suolo e il nucleo freddo in quota fino a -35° C a ridosso delle Alpi (fig.3).
fig.3
Fino a questo momento (mattinata di sabato) i fenomeni saranno limitati a piogge sparse lungo i rilievi del versante tirrenico e una graduale intensificazione dei venti dai quadranti occidentali e sudoccidentali nel Tirreno, fino a risultare forti o molto forti nel Tirreno settentrionale, con mareggiate lungo le coste esposte.
2° step (Sabato pomeriggio, Domenica mattina)
Con il sopraggiungere del nocciolo freddo artico i rovesci andranno a intensificarsi lungo tutta la dorsale appenninica, specialmente in corrispondenza dei rilievi più occidentali, sotto l’azione di intense correnti sudoccidentali.
Nelle ore successive, il minimo si collocherà nell’Adriatico settentrionale, sempre molto approfondito (fig.4) e le temperature, tra la nottata di sabato e domenica, diminuiranno notevolmente su tutto il nord Italia e, di seguito al centro (fig.4).
fig.4
In tale fase, tra sabato notte e domenica mattina, il tempo peggiorerà anche su tutta l’Emilia Romagna e, in parte, nelle pianure del nordest, dove giungeranno rovesci piuttosto diffusi, localmente a carattere grandinigeno o con graupel, mentre le nevicate scenderanno a quote variabili intorno 400-500 m lungo l’Appennino settentrionale. A causa dell’aria molto fredda presente in quota però, i rovesci nevosi, specialmente se prolungati, potranno scendere temporaneamente a quote molto più basse, fino a veder fioccare nella pianura veneta e/ emiliano romagnola, sebbene per breve periodo.
Ecco la previsione LAMMA per il pomeriggio e la sera di sabato, si distinguono bene le precipitazioni che giungono nella pianura emiliano-romagnola (fig.5).
fig.5
In Appennino, analogamente, la quota neve scenderà notevolmente entro la mattinata di Domenica, giungendo intorno 700-800 m su tutte le regioni centrali, quote più elevate in Campania (800-1000 m, fig.6).
fig.6
In tale contesto quindi, le regioni del nordovest saranno praticamente riparate dalla barriera alpina per quasi tutto l’evento, sebbene il levante ligure e, forse, la pianura lombarda orientale, potranno beneficiare di rovesci sparsi fino alla nottata di sabato, con neve a bassa quota possibile nei settori lombardi.
Per il resto, buona parte delle pianura del triveneto, quasi tutta l’Emilia Romagna e Marche settentrionali, tutta la dorsale appenninica e le tirreniche fino alla Calabria settentrionale, saranno soggette a rovesci frequenti, localmente grandinigeni o con graupel nelle 24 h che intercorrono tra le ore centrali di sabato e quelle di Domenica. Un bel week-end perturbato. Quindi.
La ventilazione sarà sempre sostenuta su tutte le regioni; inizialmente dai quadranti occidentali o sudoccidentali nelle regioni tirreniche; dai quadranti nordorientali (Bora) a partire dalla serata di Sabato nell’Adriatico centrosettentrionale e al nord.
Ma potrebbe non essere finita. In seno al grande afflusso freddo a tutte le quote giungerà, domenica sera, un nuovo impulso perturbato dalla Francia che, nella notte di Domenica e nella mattinata di lunedì, potrebbe generare nuove nevicate a quote piuttosto basse (500-700 m) tra l’arco ligure, l’appennino toscano e, forse, fino al resto delle regioni centrali tirreniche, da seguire con attenzione tale evoluzione (fig.7).
fig.7
Insomma, un peggioramento finalmente di stampo tardo autunnale, seguite con attenzione gli aggiornamenti.
Ciao ciao