10-10-2016 - Salve a tutti, editoriale maggiormente mirato al breve e medio termine questa sera, alla luce di importanti aggiornamenti che potrebbero condurre a intensi episodi di maltempo in alcune regioni italiane.
Il primo peggioramento di rilievo, a carattere molto freddo per la stagione, è già iniziato, con nuvolosità in aumento in molte regioni italiane per confluenza tra aria artica atlantica (fig.1)
fig.1
Nelle prossime 24 h l’afflusso artico, in atto già da alcuni giorni, raggiungerà la massima intensità e penetrazione, con la collocazione di un nocciolo freddo in quota nel nord Italia (fig.2).
fig.2
A tale azione retrograda del nucleo artico saranno correlate temperature piuttosto basse anche a quote inferiori, specialmente al nord (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.3, alla quota geopotenziale i 850 hPa ( 1450 m) saranno prossimi agli 0° C al nord, valore in grado di generare, nelle opportune condizioni d’instabilità, nevicate a quote intorno 900-1000 m sulle Alpi e Appennino settentrionale; quote più elevate in quello centrale.
L’instabilità, come accennato, sarà presente in molte regioni, ma saranno proprio quelle centrali e parte di quelle meridionali, ancora un volta, ad avere i fenomeni più intensi e diffusi, con temporali anche intensi e locali grandinate (fig.4).
fig.4
Con la giornata di mercoledì, quindi si concluderà l’ondata di freddo ottobrina, ma il peggio potrebbe arrivare il giorno dopo, giovedì.
In fig.2 è ben visibile infatti, la depressione atlantica in avvicinamento da ovest al nucleo artico; ebbene, entro giovedì, parte del nucleo artico verrà assorbito dalla depressione atlantica che, ben alimentata anche dall’afflusso di aria fredda dalla Groenlandia, attiverà intense correnti meridionali a tutte le quote, responsabili della genesi di piogge intense e persistenti su tutto il nordovest, arco ligure e Toscana nordoccidentale (fig.5).
fig.5
Davvero preoccupanti le ultime emissioni dei modelli di dettaglio, possibili violenti nubifragi estesi a larga parte del levante ligure e Versilia (fig.6).
fig.6
Per quanto possano cambiare nei dettali, tali previsioni indicano il rischio concreto di potenziali eventi parossistici, anche a carattere alluvionale, nelle aree descritte, con locali criticità idrogeologiche.
Per non farsi mancare nulla, nelle fasi iniziali del peggioramento c’è anche la possibilità di copiose nevicate nei settori centromeridionali delle Alpi piemontesi, a causa del mantenimento di basse temperature a scala molto localizzata (un classico) nel cuneese e torinese (fig.7).
fig.7
Insomma, l’autunno entra nel vivo, nei prossimi giorni il maltempo farà sul serio, speriamo senza conseguenze per la infrastrutture antropiche.
Ciao ciao