28-05-2016 - Salve a tutti; il peggioramento previsto da giorni è giunto nelle regioni italiane, secondo le modalità preventivate. Ovvero, estesa copertura nuvolosa al nord, con fenomeni temporaleschi già dalla nottata al nordovest, in estensione a tutto il nord in queste ore (fig.1).
fig.1
Come da copione, le regioni centrali sono al momento interessate da nuvolosità irregolare, più diffusa nel versante tirrenico, con rovesci sparsi di breve durata, mentre procedendo verso sud la nuvolosità tende a diminuire, con temperature ancora piuttosto elevate, ma comunque inferiori ai 30° C (fig.2).
fig.2
L’aria fredda sta quindi entrando da ovest nelle regioni settentrionali e la distribuzione dei fenomeni rispecchia quanto finora esposto, tramite l’analisi dei diversi radar (fig.3,4,5)
Per capire quanto sta succedendo, risulta utile analizzare l’evoluzione alle quote superiori, con la carta raffigurate l’andamento delle correnti a getto (9000 m di quota, fig.6).
fig.6
Tutto è cambiato rispetto a ieri; il getto polare, il fiume d’aria in quota che demarca l’arrivo di aria fredda dalle latitudini settentrionali, è pienamente entrato nel Mediterraneo, ma è soprattutto il nord Italia ad essere compreso all’interno di tale limite, con l’aria fredda che può contrastare con l’aria caldo umida preesistente nei bassi strati e generare nel pomeriggio genererà temporali anche di forte intensità nei settori della pianura Padana al nord del Pò, ma possibili anche nel resto del nord (fig.7).
fig.7
Nelle regioni centrali i settori maggiormente interessati da fenomenologie saranno quelli interni e la fascia comprendente la Toscana centrosettentrionale, buona parte dell’Umbria e delle Marche, dove saranno ugualmente possibili temporali pomeridiani, a distribuzione irregolare.
Il sud Italia non vedrà significativi cambiamenti rispetto alla evoluzione attuale nelle prossime 24-48 h, collocato per adesso ai margini della circolazione depressionaria. Anche nei prossimi giorni i settori alpini e il nord in genere saranno interessati dai fenomeni più diffusi e più intensi, fino a quando, proprio con l’inizio di Giugno, l’isolamento della goccia fredda sulla Francia, potrà far scendere di latitudine i fenomeni anche verso il centrosud (ved. editoriale), ne riparleremo nei prossimi giorni (fig.8).
fig.8
Ciao ciao