19-01-2021 - Salve a tutti; editoriale di aggiornamento in un inverno che, comunque la si voglia vedere, è davvero estremamente dinamico.
Finita la fase nevosa a quote basse al centrosud, inizia ora un periodo caratterizzato da tempo più mite ma anche progressivamente più ricco di precipitazioni;
Il Vortice Polare è, infatti, ormai alquanto in stabile, con indice AO sempre marcatamente negativo, sebbene sia prevista in risalita.
fig.1
Sulla base di quanto esposto, evidentemente correlato all’evento stratosferico estremo (ESE) avvenuto a inizio anno, non ci sarà una vera e propria pausa anticiclonica nelle nostre regioni. In effetti, sebbene con conseguenze non fredde per noi, lo stato di agitazione e del VP produrrà l’arrivo di una serie di impulsi perturbati fino alla fine del mese di cui qualcuno anche intenso e più freddo.
fig.2
Questo stato di cose potrebbe avere una fase di stallo per 7-10 giorni, in cui ci saranno nevicate sulle Alpi, localmente abbondanti (ancora), ma anche nell’Appennino centro meridionale, sebbene non a quote basse.
Ancora una volta, la previsione del modello americano, lascia abbastanza stupefatti; ecco la previsione della neve prevista in Europa da ORA per i prossimi 15 giorni.
fig.3
Il tempo non sarà mite ovunque quindi, ma nevicherà anche sui nostri rilievi. Lo ha fatto finora e quanto previsto dallo stesso modello prima d Natale e riportato in altri editoriali si è dimostrato veritiero.
Ecco la copertura nevosa attuale in nel nostro emisfero; spicca il continente europeo innevato anche nei settori centrali.
fig.,4
Ecco le anomalie rispetto alla media, oltralpe c’è più neve del normale.
fig.5
Come potrebbe essere l’inverno quindi??
Ebbene, tutto lascia supporre che la falsariga di Gennaio, con instabilità prolungata, a tratti con ondate di freddo a varia matrice, possa continuare anche a Febbraio.
Ecco l’indice NAM che non mostra grandi compattamenti previsti alle diverse quote.
fig,6
Ed ecco soprattutto l’indice MJO, finora sempre a nostro sfavore, spostarsi finalmente verso i settori 6 e 7 aumentando di magnitudo, che significa maggiore propensione allo sviluppo di blocchi in Atlantico. Tale aspetto, coadiuvato dall’intrinseca debolezza del VP, potrebbe portare davvero a irruzioni gelide dirette sull’Italia, senza la necessità di compiere ampi giri in Atlantico come ora.
fig.7, 8
Insomma, tutto ancora aperto e non un modo di dire, ma è davvero quanto prevedono indici e modelli.
Ciao ciao