12-12-2016 – Salve a tutti, aggiornamento mattutino, più ampio e dettagliato.
Regione italiane interessate marginalmente da un impulso artico in discesa dalle regioni scandinave e diretto verso i Balcani (fig.1).
fig.1
Europa quindi divisa in due (anche in tre), come sempre capita in questi casi; il settore orientale sempre più freddo, con valori di temperature abbondantemente sotto lo zero, in ulteriore raffreddamento nei prossimi giorni, mentre il Mediterraneo e parte dell’Europa centrale sotto l’influsso anticiclonico, con notevole escursione termica giornaliera nelle aree interne (ma freddo anche di giorno dove presente la nebbia), mite in quelle costiere (fig.2).
fig.2
Flusso atlantico che resta relegato al momento lungo i settori costieri più occidentali.
La situazione descritta non sembra sia destinata a subire notevoli modifiche nei prossimi giorni; lungo il bordo orientale dell’alta pressione continuerà infatti ad affluire aria molto fredda di origine artica che andrà a interagire in maniera molto marginale nelle nostre regioni con aria umida atlantica che si farà strada gradualmente dalla penisola iberica (fig.3).
fig.3
Come si vede dalla fig.3, alle soglie del prossimo week-end i massimi altopressori trasleranno nell’Europa centrale, lasciando spazio alla base della struttura, proprio nel Mediterraneo, per infiltrazioni umide sia orientali, sia occidentali (un abbozzo di omega blocking insomma).
Stando alle ultime proiezioni, sembra comunque che a prevalere, all’interno del campo altopressorio, sarà la circolazione depressionaria atlantica, in progressivo cut off , che potrebbe condurre a una importante fase di maltempo nelle regioni più occidentali e meridionali (fig.4).
fig.4
La visione ultima del modello americano appare comunque estrema, non supportata dal quello europeo; è probabile quindi, che una fase di maltempo possa giungere tra isole maggiori es estremo sud al termine del week-end, ma limitata a tali regioni e non così estrema come prospettata in fig.4.
Nel prosieguo della previsione sembra ormai inevitabile una fase di ricompattamento del VP, perlomeno alle quote troposferiche, notevole la pulsazione in prima armonica (classica struttura compatta, sebbene ovalizzata) prevista dai principali modelli a inizio terza decade (fig.5)
fig.5
In tale previsione il getto polare va a spingersi a nord della Scandinavia, lasciando però “spillare” circolazioni secondarie occidentali e orientali nuovamente, tornando quindi alla previsione di partenza già vista per il prossimo week-end.
Freddo quindi lontano dal Mediterraneo secondo tale evoluzione fino alle porte del Natale, ma non sembra, anche oggi, che possa essere un assetto definitivo come, in pratica, è stato lo scorso anno (da leggere in merito editoriale 1 ed editoriale 2 dove tali dinamiche sono state ricostruite nel dettaglio).
Nel long range dei modelli appare abbastanza evidente una certa reattività del VP, con spinta delle waves planetarie,in particolare la n.2 nostrana in Atlantico (anticiclone delle Azzorre), che sembra voglia spingere verso nord, innescando eventuali irruzioni fredde pi consistenti dai quadrati orientli (fig.5).
fig.5
Ancora la previsione nel long range appare molto vaga, com’è giusto che sia, ma in particolare quest’anno; alle quote stratosferiche il VPS si presenta ancora abbastanza dinamico, con i processi di raffreddament0 e approfondimento dei geopotenziali nei settori più elevati ancora poco invadenti verso i piani inferiori (fig.6).
fig.6
Attenderemo novità in merito, per adesso, nell’attuale circolazione generale a scala emisferica, risultiamo penalizzati trovandoci spesso in asse con i promontori anticiclonici, come dettagliatamente descritto nei precedenti aggiornamenti (fig.7).
fig.7
Da ribadire comunque il fatto che l’assetto teleconnettivo, in parte, ma soprattutto la distribuzione delle anomalie termiche tra oceani e continenti è diversa dallo scorso anno; vedremo se tali forzanti riusciranno a “rompere” le attuali configurazioni bariche presenti a scala emisferica
Ciao ciao