20-10-2016 – Salve a tutti, un rapido aggiornamento sull’evoluzione presentata dai modelli, per sottolineare una peculiare tendenza manifestata nel lungo termine del modello americano, in merito a reiterati afflussi freddi di origine artica che potrebbero colpire buona parte dell’Europa centrale e orientale.
Tale tendenza è direttamente correlata ai possibili assetti che il VP dovrebbe assumere a scala emisferica e sarà oggetto di un ulteriore e più ampio approfondimento in serata, nel consueto editoriale riepilogativo.
Le manovre in oggetto iniziano dal termine della fase più calda, della durata comunque di 2-3 giorni massimo, prevista nel Mediterraneo tra il 25 e il 27 Ottobre. Come visualizzato in fig.1, a ovest dell’Italia un nuovo aumento dei geopotenziali nel settore iberico pone fine alla presenza della falla iberico-marocchina (con relativo richiamo caldo) e si pone a contrasto (blocco) all’avanzata delle perturbazioni atlantiche, che sono pertanto costrette ad aggirare le coste europee e ad “affondare” verso le pianure russe, con correnti secondarie fredde di ritorno verso le nostre regioni centromeridionali (fig.1).
fig.1
Partendo da tale disposizione, il giorno 28 Ottobre ecco in fig.2 l’incredibile evoluzione presentata oggi dal modello americano. I nuclei di vorticità del VP iniziano a spostarsi verso il comparto asiatico, l’anticiclone delle Azzorre può guadagnare spazio in Atlantico e un massiccio lobo gelido del VP va a collocarsi (split) nel bassopiano russo (fig.2).
fig.2
In inverno una simile evoluzione avrebbe fatto impazzire i meteo appassionati, ma anche a inizio Novembre il raffreddamento del comparto russo non è da poco, il gelo alle porte dell’Italia (fig.3).
fig.3
A seguire, a inizio Novembre, altra evoluzione davvero peculiare, da grandi nevicate invernali al nord (non ora); aggancio della depressione atlantica con il flusso gelido continentale e forte peggioramento sull’Italia (fig.4).
fig.4
Il seguito di questa storia affascinante lo vedremo in serata…..
Ciao ciao