18-12-2019 - Salve a tutti, sempre più emozionante l’analisi di questa stagione invernale; arrivati in questo periodo gli appassionati si chiedono se riusciranno a vivere un Natale con la neve. Va precisato che, per molti, ciò è praticamente impossibile, viviamo in Italia, non in Lapponia, siamo noti per il clima mite e spesso soleggiato. La stagione in corso però, ci sta riservando molte sorprese,sia in termini di frequenza del maltempo, sia, forse, in termini di freddo e nevicate che in prospettiva potrebbero giungere nelle nostre regioni.
E’ sicuro questo?? Ovviamente NO, in meteorologia non lo è mai, ma sicuramente alcuni movimenti che si stanno attuando a scala emisferica, sui vari piani isobarici (alle diverse quote) lasciano ben sperare in una parte centrale dell’inverno molto movimentata.
Innanzitutto, non sarà bel tempo nei prossimi giorni, ci sarà ancora molta pioggia e, Natale, che molti soloni davano già per certo come soleggiato e mite, potrebbe essere piuttosto fresco in molte regioni, con qualche nevicata addirittura in Appennino.
Andiamo per gradi, due intense perturbazioni appaiono nel ristretto scacchiere europeo dell’animazione satellitare.
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La prima, nella giornata di domani, genererà rovesci sparsi al centrosud e nord est talvolta anche forti nelle regioni tirreniche; la seconda, sta preparando il forte peggioramento della giornata di venerdì, che interesserà inizialmente il nord e il Tirreno settentrionale, per poi estendersi al centrosud Sabato.
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Ci sarà occasione per piogge anche molto intense nell’arco ligure e su tutto l’arco alpino e prealpino Venerdì, a partire dai settori più occidentali, di seguito la previsione al pomeriggio. Rischio fenomeni intensi anche nelle prealpi lombarde. Neve a quote elevate, ma le località alpine più note faranno ancora un volta il pieno.
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Ma non sarà finita!!
Nella giornata di Domenica, un altro intenso sistema perturbato transiterà su quasi tutte le regioni; ancora è solo un abbozzo previsionale, ma la dinamica riportata dal modello europeo stasera ricorda molto la tempesta di santa Lucia come disposizione delle isobare nelle ore centrali di Domenica, addirittura 980 hPa in Adriatico settentrionale.
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E siamo quindi giunti alle soglie del Natale; il tempo andrà gradualmente migliorando tra il 23 e il 24 ma, proprio il giorno di Natale, refoli freddi da nordest scivoleranno lungo l’Adriatico generando una cospicua diminuzione delle temperature in Adriatico, con rovesci nevosi a quote collinari possibili tra Abruzzo, Molise e Puglia. Poca cosa, ma per qualcuno il Natale potrebbe essere davvero bianco.
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Già leggendo questi contenuti, fino a ora, le previsioni del caldo sono state smentite, ma molto di più potrebbe succedere dopo Natale !!! Già ieri in questa sede è stata condotta un’abbuffata di modelli, oggi il modello americano smentisce in parte, ma si tratta di un processo abbastanza scontato. trattandosi di quattro emissioni giornaliere che giungono fino a 15 giorni.
In realtà, la linea di tendenza c’è eccome; dopo il 27 l’anticiclone delle Azzorre sembra poter spingere davvero in Atlantico verso nord; il modello europeo, generalmente più regolare, evidenzia una massiccia risalita altopressoria in Atlantico, pronta a spianare la strada alla discesa di nuclei gelidi dall’Artico e, a seguire, dal bassopiano russo.
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Ecco la visione emisferica del processo, si vede bene come l’anticiclone si apra la strada verso nord, fattore importantisissimo per la creazione del blocco a ovest dell’Italia.
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Altro fattore molto importante è il comportamento del VPS, il Vortice Polare Stratosferico. Sebbene ora stia raggiungendo un picco delle velocità zonali, il VPS sembra non essere in grado di sfondare la soglia NAM, ovvero, non arriverà a rafforzarsi al punto tale da compromettere le sorti invernali e anzi, a seguire, tutto il tappo potrebbe saltare nel senso che, per semplificare, non ci sarebbero particolari ostacoli all’arrivo di masse d’aria fredda dalle regioni polari alle quote inferiori.
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Ecco la sezione grafica che evidenzia l’assenza di condizionamento, ovvero di influenza negativa da parte della stratosfera ai piani inferiori.
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Aggiungiamo anche un altro parametro molto importante, la MJO, un indice che localizza la convezione equatoriale nei diversi settori del globo e che, in talune collocazioni, favorisce molto i blocchi atlantici e sta puntando proprio in quella direzione.
Insomma, a dirla tutta, rispetto a ieri sono addirittura aumentate le probabilità che qualcosa accada a fine anno e a seguire e, del resto le singole corse dei modelli sono solo un piacevole gioco e conferma a quanto ipotizzato, ma in questa sede l’analisi era stata ocndotta partendo da altri presupposti di carattere più generale.
Buona visione.
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Ciao ciao