27-06-2016 - Salve a tutti, nutrito editoriale mattutino, alla luce del maggior tempo disponibile e, soprattutto, degli interessanti aggiornamenti che giungono dal’estate in corso.
Penisola italiana che si avvia verso i canoni di un’estate nel complesso abbastanza “normale” (ogni stagione ovviamente è a parte). Forti temporali si sono abbattuti ieri sera nella pianura Padana settentrionale, con un violento nubifragio che si è abbattuto nella città di Bergamo, mentre una supercella (fortunatamente di durata non eccessivamente lunga) si è attivata nelle prime ore del pomeriggio tra ferrarese e bolognese. Altrove, più a sud, il sole risulta prevalente, sebbene nel pomeriggio l’Appennino possa “sfornare” temporali talvolta anche intensi.
Nel complesso, come accennato, nonostante la presenza di fenomenologie piuttosto intense, si tratta di una evoluzione normale, i cui le regioni settentrionali risultano collocate lungo la traiettoria del getto polare, secondo una direttrice principale nordovest-sudest nei cieli europei (fig.1).
fig.1
La fig.1 risulta molto didattica ai fini della comprensione di quelle che potrebbero essere le dinamiche dominanti della stagione in corso. Sono presenti i seguenti aspetti:
1) L’anticiclone delle Azzorre risulta defilato in Atlantico, con la sua propaggine orientale che si spinge fino alla penisola iberica, senza riuscire a entrare al momento nel mediterraneo centrale.
2) In conseguenza del punto 1, il getto polare che conduce il treno delle perturbazioni Atlantiche trova una via preferenziale passante nel nord Italia, diretta verso i Balcani, secondo il classico copione estivo, dominato dalla contrapposizione anticiclone delle Azzorre- depressione islandese
3) Più a est è presente una seconda figura altopressoria continentale che funge tavolta da blocco al flusso atlantico, costringendolo a permanere nel comparto europeo centrale (nord Italia compreso), altre volta si spinge addirittura verso la Scandinavia, amplificando l’ondulazione Atlantica e relativo maltempo in Europa.
Nel contesto descritto, le regioni italiane risultano differenziate, in termini meteorologici, lungo i paralleli (assetto zonale), con il nord Italia frequentemente raggiunto da impulsi atlantici che, nello scavalcare le Alpi contrastano con l’aria caldo umida presente nel catino padano e, a partire dal tardo pomeriggio-sera, generano violenti temporali in prevalenza nei settori a nord del Pò.
La fig.2, relaativa all’assetto delle correnti a getto (direzione e intensità delle correnti a 300 hPa, 9000 m) nella giornata di giovedì, chiarisce bene tali aspetti, con il nord Italia, ancora raggiunto dal cavo d’onda Atlantico, con possibile genesi di temporali pomeridiani anche di forte intensità nei settori prealpini e delle alte pianure (fig.2).
fig.2
Le rimanenti regioni italiane (centrosud), in tal senso, restano fuori dai disturbi menzionati, con sole prevalente e temperature che nei primi giorni di Luglio potrebbero risultare leggermente sopramedia, con sensazione di caldo a tratti fastidiosa, ma senza picchi particolari e prolungati.
Ma il trend della stagione in corso sembra differente da quello dello scorso anno e, in particolare, da quello di altre stagioni dominate da anticicloni subtropicali di matrice nordafricana continentale; in particolare, ecco che secondo il modello americano un nuovo affondo, una nuova ondulazione del getto polare potrebbe interessare le nostre regioni in data 8 Luglio, con nuovi temporali e nuovo cospicuo abbassamento delle temperature a fine prima decade (fig.3).
fig.3
Qual’è quindi l’aspetto distintivo della stagione in corso, se esiste, in termini di assetti barici presenti a scala europea e, più in generale, emisferica??
Dalle figure finora mostrate e dalla successiva fig.4 emerge la seguente caratteristica:
Gli affondi delle saccature legate all’attività del VP e in particolare della depressione islandese avvengono più a est rispetto agli scorsi anni (non il 2014, ci si riferisce ad annate con prevalente contributi africani come il Luglio 2015); ovvero, ,ono piuttosto rari gli affondi perturbati e le gocce fredde in area iberica mentre gli affondi perturbati avvengono frequentemente in territorio francese (con entrata dal golfo di Guascogna). Viceversa, in luogo della falla iberico marocchina è presente la classica propaggine azzorriana, che funge da “scivolo” preferenziale per le perturbazioni Atlantiche verso il nord Italia (nordest in particolare e i Balcani (fig.4).
fig.4
Quali le conseguenze per il territorio italiano??
In buona sostanza, vengono inibite le risalite calde nordafricane (il promontorio agisce più a est) e per il nord è presente anche frequente instabilità, con temporali pomeridiani diffusi anche in pianura. Per il centrosud prevalenza di sole con temperature in media o leggermente sopramedia localmente.
Questo per la prima parte dell’estate…e per il prosieguo??
L’ultima carta del modello americano può essere indicativa a riguardo. Si vede bene come, in data 13 Luglio, avvicinandosi al periodo del solleone (15 Luglio-15 Agosto), l’anticiclone delle Azzorre prenda maggiore vigore, entrando deciso nel Mediterraneo, esponendo inizialmente le nostre regioni a venti al suolo nordorientali, ma con probabile tendenza a una più ampia affermazione nel Mediterraneo centrale (fig.5).
fig.5
Se le cose andassero veramente così, l’estate farebbe il suo corso da manuale (che poi le consuetudini hanno poco senso in climatologia, la normalità è un concetto relativo), nel senso che una stabilità atmosferica di lunga durata giungerebbe nel periodo canonico (dopo il 15 Luglio), per un’estate che potremmo definire “normale”, con tutte le approssimazioni e le imprecisioni che tale termine comporta.
Le tendenze descritte sembrano essere alla base di uno specifico trend evolutivo, le cui caratteristiche verranno riprese con comparazioni rispetto alle medie trentennali in seguito; per adesso primo capitolo può fermarsi qui, con una esauriente (si spera) spiegazione delle tendenze dell’estate in corso.
Ciao ciao