21-12-2015 - Salve a tutti, rapido aggiornamento modelli, alla luce della conferma di alcune tendenze che si vanno palesando per il periodo compreso tra la fine dell’anno in corso e, soprattutto, per i primi giorni del nuovo anno. Il modello americano va sempre meglio definendo infatti, una tendenza che potrebbe rivelarsi diagnostica e decisiva per la seconda parte dell’inverno in corso, ma che ancora ha bisogno di molte conferme da parte di tutti gli altri modelli, oltre che di maggiore continuità da parte delle stesse emissioni di quello americano.
Nelle ultime corse (run) va caratterizzandosi infatti, la possibilità dell’affermazione di u campo altopressorio nel settore settentrionale della penisola scandinava già alla fine del mese, tale da generare il blocco, piuttosto deciso, all’avanzamento del flusso Atlantico alle alte latitudini (fig.1)….
fig.1
La manovra descritta avrebbe quindi due conseguenze principali:
1) Massiccia discesa fredda dalle regioni artiche verso il settore degli Urali di un intenso nocciolo gelido, in aggiramento al blocco sul lato meridionale e diretto con moto retrogrado verso l’Europa Orientale, con possibili implicazioni fredde anche per il suolo italiano in prospettiva
2) deviazione del getto polare in Atlantico verso sudest, con arrivo di un treno perturbato nel Mediterraneo direttamente dal nordatlantico.
Il primo aspetto è ben visibile in fig.1, mentre il secondo è meglio evidenziato dal dettaglio europeo in fig.2.
fig.2
L’evoluzione mostrata nel run notturno del modello americano (GFS00) è quasi da manuale, con la logica conclusione del processo descritto con l’aggiramento e la convergenza proprio sull’Europa centrale delle due masse instabili in arrivo (quella più secca ma gelida nel bassopiano russo e quella umida ma più calda Atlantica, fig.3)….
fig.3
In sostanza, al termine della evoluzione descritta, potrebbe giungere il freddo da est e l’umidità da ovest, per un connubio molto nevoso nella prima decade di Gennaio per le regioni mediterranee, specialmente per il centronord. Il problema, oltre all’affidabilità della previsione riportata, ancora bassa, è l’esatta direttrice dell masse d’aria fredda in gioco e la collocazione del blocco, ma in effetti è un problema prematuro al momento.
C’è comunque molta maggiore dinamicità nei modelli già per fine anno e, molta di più, ovviamente, per l’inizio del successivo, Ecco ad esempio la visione odierna del modello canadese per l’ultimo dell’anno; massiccio nocciolo gelido in arrivo dal bassopiano russo, con neve a quote molto basse su tutto il versante Adriatico e al sud, con freddo accentuato ovunque, sarebbe un bel Capodanno su molte regioni italiane (fig.4).
fig.4…..
In controtendenza invece il modello europeo, che vede la saccatura gelida molto più a est, in Turchia ed è un incognita che pesa. Solo quando anche il modello europeo (ECMWF), tra i più affidabili sicuramente, collimerà nella previsione con quello americano (GFS), potremmo affermare con maggior certezza che qualcosa di importante è in arrivo, probabilmente già nella prima decade di Gennaio, senza che la stratosfera abbia un ruolo, per il momento, nelle vicende troposferiche.
Il fatto che il modello americano abbia “fiutato” nelle ultime emissioni una tendenza così ben caratterizzata è comunque molto importante, è il segnale che lo stallo circolatorio a scala emisferica potrà forse essere risolto con il nuovo anno, in anticipo sui tempi previsti dal condizionamento stratosferico, seguiremo gli aggiornamenti.
Ciao ciao
Ciao, vorrei chiedere:
considerando GFS, i run anno tutti uguale affidabilità? Da qualche parte ho letto che i più affidabili sono il 00z e il 18z e lo spero visto lo 06 di oggi…
Grazie e ancora complimenti
(Hanno ovviamente, non anno… sorry…)