22-03-2020 - Salve a tutti, nuovo entusiasmante editoriale alle porte di un periodo freddo e instabile alquanto prolungato, che dovrebbe coinvolgere buona parte dei rilievi della penisola in termini di precipitazioni nevose, mentre tutte le regioni, compreso il nord dovrebbero sentire distintamente il freddo in arrivo.
Le dinamiche responsabili dell’irruzione fredda si sono già attivate, c’è già la Bora che soffia forte in Friuli, al confine sloveno, almeno 80 km/h a Trieste ma andrà a intensificare nelle prossime ore.
fig.1
L’immagine satellitare è abbastanza eloquente a riguardo; si intravedono numerosi corpi nuvolosi nello scacchiere europeo. Quello che interessa a noi è collocato nell’Europa centrale, tra Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria e Austria. Da lì infatti sta prendendo le mosse il nucleo gelido di origine artica che andrà a interessare, già partire dalla giornata di domani, Lunedì, le nostre regioni adriatiche, per poi estendersi anche alle rimanenti regioni della penisola.
Le temperature oggi pomeriggio erano già scese in tali località, sebbene non paragonabili e quelle del pieno inverno, ma la diminuzione delle temperature è appena iniziata.
fig.2
Ecco quindi il nucleo dell’intensa goccia fredda giungere martedì in Adriatico con valori di -35 C in quota, a 5500 m.
Nella giornata di martedì, in particolare nelle prime ore, il freddo raggiungerà la massima penetrazione con valori di -8 C a 850 hPa a 1500 m lungo tutta la costa adriatica, con probabile innesco di precipitazioni nevose da stau quasi fino alla costa.
fig.3
Questa sarà la prima parte del peggioramento, in quanto il nucleo gelido, con moto retrogrado, tenderà a proseguire la sua avanzata verso ovest, andandosi a collocare con il fulcro tra Umbria e Marche nella giornata di mercoledì
fig.4
In tale contesto, le temperature resteranno molto basse per il periodo anche nei bassi strati, rendendo possibile di fatto la genesi di rovesci nevosi su parecchie località del centro Italia, non solo in Adriatico.
fig.5
A complicare tutto, ci sarà anche la risalita di una perturbazione dalle coste tunisine diretta verso lo Ionio, a fornire un contributo umido al nucleo artico.
La fase ora menzionata potrebbe essere la più interessante di tutto il periodo, in quanto sussiste, a giudizio dello scrivente, la possibilità di nevicate, anche sotto forma di rovesci sparsi,a quote pianeggianti nelle aree interne del centro, con alcune città comprese tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, forse parte Campania, Basilicata e Puglia che potrebbero vedere i loro fiocchi tardivi.
Da considerare, nella giornata di giovedì, la possibilità di vedere qualche fiocco anche dal lato Emiliano romagnolo dell’Appennino e lungo la dorsale ligure.
fig.6
Nelle estreme regioni meridionali, viceversa, tra mercoledì e giovedì sussiste sempre la possibilità di avere rovesci e temporali di forte intensità.
Il nord sarà quindi ai margini?? Non sempre, a giudicare dall’ultima emissione del modello europeo, che vede l’avvento di una nuova saccatura artica, questa volta più occidentale e maggiormente legata al flusso portante, capace di apportare nevicate a bassa quota lungo i rilievi alpini centro orientali.
fig.7
Il modello europeo nel dettaglio evidenzia la possibilità di nevicate anche a fondovalle nelle aree lombarde e trentine con buoni accumuli.
Insomma, ce n’è per tutti, ma iniziamo con il nowcasting per il freddo in arrivo.
Ciao ciao