23-02-2015 - Salve a tutti; rapido aggiornamento serale a causa del poco tempo disponibile, ma assolutamente interessante da seguire. Infatti, tra lo scetticismo generale, a poco a poco il modello americano sta inquadrando un’evoluzione molto interessate per la prima decade di Marzo. Una configurazione davvero peculiare potrebbe prendere corpo dopo il 5-6 del mese prossimo, responsabile di un cospicuo afflusso di aria fredda continentale nelle nostre regioni. Non si sta parla di di eventi eccezionali, chiariamo subito, ma in questa sede è tradizione discutere nel dettaglio le carte di particolare interesse e queste lo sono. Intanto, per domani, è in arrivo un intenso peggioramento di stampo nordatlantico, che discuteremo nei prossimi aggiornamenti, spettacolare l’immagine dinamica che inquadra il grande vortice Atlantico, che invierà almeno un paio d’impulsi nelle prossime 48 h (fig.1)
fig.1
Per il momento comunque, soffermiamoci sull’evoluzione presentata nel lungo termine dal modello americano in tutte le emissioni e, in particolare, nell’ultima. Fino ai primi giorni di Marzo, il Vortice Polare si rafforzerà ulteriormente comunque, raggiungendo un’estensione e compattezza davvero notevoli, ma iniziando allo stesso tempo a sbilanciarsi e allungarsi secondo un asse maggiore diretto Labrador-Siberia orientale (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2, intorno il 6 Marzo l’anticiclone delle Azzorre, approfittando di un parziale decentramento e elliticizzazione della struttura del VPT, lancerà una prima spinta verso il mar di Norvegia, settore cruciale per le sorti del tempo ni Europa.
A tale spinta ne potrebbero seguire altre però nei giorni successivi, con isolamento, secondo l’emissione del modello americano, di una prima cellula altopressoria in Siberia e successiva formazione di un vero e proprio ponte di Woeikoff con l’Atlantico (fig.3).
fig.3
Tale dinamica inizierebbe a spingere nuclei gelidi dalla Siberia centrale verso il bassopiano russo, scavalcando gli Urali, in un crescendo entusiasmante per gli amanti di questo tipo di configurazioni. Si potrebbe obiettare che, inizialmente, non è presente un serbatoio freddo nella vicina Russia. A ben guardare però, nonostante la stagione avanzata, i settori continentali, in presenza di un opportuno afflusso freddo, termicizzano rapidamente, ed ecco che un nocciolo gelido, con temperature pari a <-20 850 hPa (1400 m) si forma rapidamente nella vicina Russia, con conseguenze da stabilire per i nostri territori (fig.4).
fig.4
Per questa sera ci fermiamo qui, ma concludo quindi questo rapido aggiornamento sottolineando come la meteorologia si dimostri ancora una volta una scienza caotica, dove le relazioni causa-effetto tra i movimenti di diverse masse d’aria risultano spesso imprevedibili; al prossimo aggiornamento quindi.
Ciao ciao