10-12-2015 - Salve a tutti, ed eccoci oggi anche con un aggiornamento tardo serale, non male per un periodo abbastanza povero di eventi; tuttavia, per gli appassionati, è sempre bello cogliere i primi segnali di cambiamento, anche solo per seguire l’evoluzione in sede previsionale e, pertanto, vediamo stasera cosa c’è di nuovo nei modelli, in particolare nei settori stratosferici, oggi non affrontati nel dettaglio.
L’ultima emissione del modello americano propone una interessante evoluzione nella medio alta stratosfera proprio per il periodo intorno Natale, a partire dalla terza decade sostanzialmente. A prescindere dalla validità previsionale, comunque non elevatissima (ma in stratosfera lo è molto di più che in troposfera nel lungo termine), appare interessante la previsione della partenza di un primo importante disturbo al Vortice Polare stratosferico. Ecco la visione odierna, con il VPS che si deforma notevolmente sotto l’azione di un potente warming in sede siberiana e, per la prima volta, c’è un accenno di partecipazione del settore Atlantico ed Europeo (fig.1).
fig.1
Le evidenze di tale azione sono ancora più palesi nella carta della distribuzione dei geopotenziali a 10 hPa (30 km); VPS sotto attacco da parte della wave 1, potente ma anche con un accenno di partenza della wave 2 in Atlantico (in realtà wave 2 andrebbe definita la modalità, a due onde emisferiche).
L’azione paventata è molto importante per le sorti del VPS in quanto, se prolungata, potrebbe condurre alla bilobazione del VPS stesso in sede stratosferica, con conseguenze questa volta abbastanza serie anche ai piani inferiori (tutta la stratosfera allenterebbe la morsa in tal caso).
Da seguire questa evoluzione, in quanto presente in tutta l’alta stratosfera, con warming piuttosto penetranti a 5 e 1 hPa (mb)
- 5 hPa
- 1 hPa
Qualora il processo descritto si propagasse ai piani inferiori, fino alla tropopausa, allora le conseguenze si avvertirebbero anche in troposfera, anche senza l’avvento di un MMW (ved. editoriale).
Intanto, sembra che proprio ai piani troposferici ci si voglia accorgere di quanto accade, con il run di controllo (non perturbato quindi) del modello americano che ci fa piombare nel gelo addirittura a Natale, con un nocciolo gelido che si distacca dal VPT in area uralica (fig.5).
fig.5
Addirittura -20° C a 850 hPa le termiche a ridosso dell’Adriatico, nei Balcani, per il giorno di Santo Stefano (fig.6).
fig.6
Carta interessante ma poco probabile; molto più importanti invece i movimenti stratosferici, che potrebbero generare serie ripercussioni nel tempo alle nostre quote nel mese di Gennaio.
Ciao ciao