25-06-2017 - Salve a tutti; parentesi estiva davvero animata e dinamica quella che stiamo vivendo, e soprattutto, quella che ci apprestiamo a vivere nei prossimi giorni.
Intanto, la giornata odierna è stata caratterizzata dai primi temporali, anche molto violenti e ancora in atto in parte, nelle regioni del nord, in particolare nord est, con grandine di grossa taglia e violenti downbusrst (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si evince come in Adriatico sia ancora presente un fronte perturbato in discesa lungo l’Adriatico, causa di intensi temporali e seguito da altri nuclei post frontali in pianura Padana (fig.2).
fig.2
Cosa sta succedendo quindi, come mai tale instabilità in un regime prevalentemente anticiclonico??
Ebbene, come sempre accade in tali evoluzioni, ai primi cedimenti della struttura altopressoria, i temporali risultano spesso molto intensi a causa dell’accentuato contrasto termo-igrometrico con l’aria più fredda in arrivo.
Sulla base di tali premesse, altri forti temporali sono in arrivo nei prossimi giorni, innanzitutto con un secondo fronte perturbato, ora attivo nella penisola iberica (fig.1), che approccerà le regioni nordoccidentali nel pomeriggio di lunedì, anche questa volta con occasionali fenomeni di forte intensità (fig.3).
fig.3
Ma, come accennato, questo sarà solo l’inizio del peggioramento, la cui parte più organizzata sarà correlata, come annunciato in molti editoriali, all’avanzata di una intensa saccatura atlantica nella giornata di mercoledì in pieno mediterraneo (fig.4).
fig.4
La carta in fig.4 rappresenta una previsione a sole 72 h e, pertanto, di notevole affidabilità; l’entrata del getto polare prevista per mercoledì è davvero imperiosa e, pertanto, le fenomenologie correlate non potranno essere deboli e/o transitorie (fig.5).
fig.5
In tal senso, le prime proiezioni evidenziano la possibilità di piogge molto intense tra mercoledì e giovedì al nord ovest e, più in generale, lungo tutto l’arco alpino (fig.6).
fig.6
Si tratterebbe quindi di un peggioramento che, con il passare dei giorni, assumerebbe connotati prettamente autunnali nelle regioni alpine, con in termini di persistenza e diffusione delle precipitazioni.
E nelle altre regioni, cosa potrebbe succedere??
Sulla base delle attuali proiezioni, nella giornata di giovedì il peggioramento dovrebbe estendersi anche alle regioni centrali, sebbene saranno da definire i settori realmente interessati dalle precipitazioni ma l’aria più fresca atlantica dovrebbe farsi largo rapidamente anche in tali regioni (fig.7).
fig.7
Come si vede dalla fig.7, per il sud Italia la settimana entrante rappresenterà, vicerversa, un periodo molto caldo, generato dal richiamo caldo africano a est della saccatura atlantica. Le temperature, in tale contesto, potrebbero arrivare a superare anche i 40° C tra martedì e venerdì tra regioni ioniche e Puglia.
Ma alla fine il fresco dovrebbe giungere anche su tali regioni, grazie all’avanzata della saccatura atlantica, indebolita ma in grado di “rigettare” l’avvezione calda africana a est (fig.8).
fig.8
Dalla fig.8 si vede bene come l’anticiclone delle Azzorre tenda a espandersi decisamente verso est, andando a creare le basi, dopo il passaggio della saccatura atlantica, per un periodo estivo più temperato nel Mediterraneo centrale.
In buona sostanza quindi, in questo ultimo aggiornamento, la previsione per i prossimi giorni nelle nostre regioni può essere così riassunta:
1) Periodo 26-30 Giugno – Graduale peggioramento nelle regioni del nordovest, in estensione a tutto il nord e parte del centro entro giovedì, con piogge e temporali anche forti, soprattutto nei settori alpini. Diminuzione graduale delle temperature da subito al nordovest, in estensione al resto del centronord giovedì. Prima temporaneo e marcato aumento al centrosud, con punte localmente >40° C
2) Periodo 1-3 Luglio - Estensione del fresco anche al sud, fenomeni più sparsi, migliora al centronord, ma con temperature gradevoli.
3) Dopo il 3 Luglio - Probabile affermazione dell’anticiclone delle Azzorre nel Mediterraneo, periodo estivo gradevole senza eccessi di caldo.
fig.9