18-12-2014 - Salve a tutti; anche oggi carte molto interessanti nel lungo termine, a tratti da sobbalzare dalla sedia. Sebbene a volte possa sembrare il contrario, in questa sede non si corre dietro al singolo run, a volte spettacolare, ma si osservano tutte le carte nel loro complesso, cercando di individuare alcune tendenze che, pur nella loro intrinseca incertezza, sono ben visibili emissione dopo emissione nella cartografia disponibile.
Per quanto riguarda il materiale disponibile oggi, proprio la giornata del Natale sembra fungere da una sorta di spartiacque nel comportamento a scala emisferica del Vortice Polare (non necessariamente legato alle sorti delle nostre regioni, quanto a scala globale). Ad ogni modo, fino alla festività natalizia, poche novità in termini meterologici sono previste nel territorio italiano e, anzi, in occasione di alcuni passaggi perturbati a nord della barriera alpina, vistosi, anche se temporanei, rialzi termici legati all’insorgenza del fohn nella pianura padana occidentale potranno quindi interessare città come Torino e Milano nei prossimi giorni, approfondiremo in seguito.
A partire dal giorno di Natale però, l’assetto del Vortice polare a scala emisferica inizierà a mutare, l’anticiclone aleutinico inizierà a spingere verso l’Artico e, come in una tavola di scacchi, le pedine inizieranno a muoversi; ecco la previsione per il giorno 26 Dicembre dell’ultimo run parallelo del modello americano (fig.1).
fig.1
Una prima, moderata saccatura, già potrebbe quindi interessare con correnti da nordest in Adriatico le regioni italiane il giorno di Santo Stefano. Natale non necessariamente mite e soleggiato secondo le ultime elaborazioni, fino alla Vigilia sole comunque.
Dopo però, a partire dal giorno 27, il Vortice Polare si anima decisamente, le due onde troposferiche, aleutinica e azzorriana, inizieranno a spingere forte; molto decisa l’azione della prima verso lo stretto di Bering, da definire nel dettaglio la seconda, ancora incerta per intensità e traiettoria.
Fantastico comunque il run 00 americano, del mattino, la carta del giorno eccola qui, nocciolo gelido in piena azione il giorno 29 nel centro Italia, con nevicate a quote molto basse su molte regioni.
Sebbene in maniera altalenante, in TUTTE le emissioni dei modelli è vista decisa la partenza del forcing aleutinico e, in molte, non tutte, anche la formazione del blocco azzorriano, sebbene non ben strutturato come nel run 00, ecco altri 3 esempi (fig.2.3.4).
Come si evince dalle carte mostrate, il modello europeo non vede ancora la formazione del blocco in Atlantico ma evidenzia un’imponente spinta aleutinica verso lo stretto di Bering; pertanto, è già sbagliato in partenza affermare che non cambierà nulla a fine anno a scala emisferica. In effetti, il VPT andrà incontro a una pesante crisi, senza alcun contributo stratosferico, mentre le conseguenze nel comparto mediterraneo andranno verificate giorno per giorno. In base a quanto affermato, è altrettanto sbagliato affermare che non accadrà nulla di particolare in sede italica perchè la stratosfera è ancora tranquilla e fredda, la cosa importante è che non condizioni in senso negativo i piani inferiori isobarici.
A tal proposito, il seguito dei run 00 e 06 del modello americano sono formidabili.
Nel primo caso nuovo slancio azzorriano e alimentazione continentale al nocciolo freddo del VPT (fig.5).
fig.5
Nel secondo caso (fig.6), fantastica penetrazione congiunta dell’aleutinico e azzorriano, con bilobazione quasi completa e nuova colata Artica sulll’Italia, senza la presenza di un blocco ben affermato (in caso di bilobazione basta poco a far scendere un nocciolo gelido sull’Italia).
fig.6
Per quanto riguarda gli indici, la previsione dell’accoppiata AO negativa e NAO neutra nel lungo termine mostrata nell’editoriale di ieri risulta favorevole alla formazione del blocco azzorriano, mentre passando all’analisi di un indice predittivo come la MJO (Madden Julian Oscillation, l’AO e NAO sono indici descrittivi), utile a definire la probabilità della genesi di forti ondulazioni e blocchi in Atlantico, poche novità in merito, bassa magnitudo nei settori 3,4, poco utili ai nostri fini.
In sostanza, la parola passa esclusivamente alla troposfera e alla tendenza a un sempre maggior disturbo del VPT, influenzato probabilmente da altri fattori, quali ad esempio, il comportamento dello snowcover in Ottobre nel comparto euroasiatico, senza scomodare piani alti stratosferici o altri indici, di cui parleremo in seguito. In questa sede, si ribadisce che il VPT andrà incontro a un serio disturbo nella disposizione dell’assetto generale a fine anno; le conseguenze nelle nostre regioni saranno da verificare.
Ciao ciao
Scusa se mi intrometto…ma a mio avviso prevedere che dopo Natale ci sia un cambiamento non lo metto in dubbio….ma che vi sia l’arrivo di ondate fredde in Italia ci andrei cauto.
Ciao, non avevo visto il commento, infatti nell’editoriale si specifica che per quanto riguarda il comparto mediterraneo le conseguenze sono tutte da verificare, ma si ribadisce che la struttura del Vortice Polare subirà il colpo, stasera altri aggiornamenti
Ciao ciao