21-12-2020 – Salve a tutti, nuovo editoriale della sera, con una serie di argomenti tutti di grande interesse da trattare. Si va profilando infatti, un’evoluzione nel medio lungo termine che da molti inverni non si vedeva, intendendo una notevole dinamicità a tutte le quote del Vortice Polare. In particolare, in stratosfera, dopo molti anni di assoluto dominio del VP, sembra che ora tale struttura possa andare in crisi, anche piuttosto seria.
Prendiamo come riferimento la quota geopotenziale di 10 hPa, come sempre indicativa delle sorti di tutta la stratosfera, Ebbene, entro al fine dell’anno un potente quanto rapido warming (sudden stratospheric warming, SSW), inizierà a dislocare tutta la struttura del VPS.
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Ma il processo non si arresterà qui, in quanto la dislocazione continuerà e dall’altra parte dell’emisfero, sembra possa esserci la risposta della seconda onda, Atlantica, pronta a fornire il contributo per la genesi di una eventuale bilobazione.
fig.2
Tale bilobazione non appare ancora ben sviluppata nella carta dei geopotenziali, ma il processo è avviato.
Come mai risultano così importanti tali dinamiche per le nostre sorti??
Ebbene, il disordine creato alle quote stratosferiche (12-50 km), se accentuato, ha sempre una conseguenza diretta alle quote inferiori e, di conseguenza, nelle nostre vicende.
In parole povere, dobbiamo immaginare il Vortice Polare come un serbatoio chiuso, circolare, del freddo in inverno. Il disturbo descritto può letteralmente “aprire” tale serbatoio e dirottare nuclei gelidi, ovvero porzioni del serbatoio, verso le nostre latitudini.
Quando poi si raggiungono livelli particolari di destrutturazione (superamento della soglia NAM di -3), il disturbo, statisticamente, può perdurare e ripercuotersi anche alle quote inferiori anche fino due mesi, facendoci vivere un inverno ricco di continue occasioni per maltempo pioggia e nevicate a quote basse, esattamente il contrario dello scorso anno.
Nel grafico NAM odierno compare una previsione di “sforamento” della soglia menzionata, con valori di -4 del NAM a 10 hPa (20 km, celeste acceso nel grafico)-
fig.4
Alle quote inferiori poi, si sommano altri aspetti che possono condurre a un inverno davvero “d’altri tempi”, come la formazione di un immensa struttura anticiclonica a est, in Siberia.
fig.5
I valori di 1065 hPa evidenziano la potenza della struttura. Nella coda del modello americano si vede la formazione di una struttura davvero non intravista più negli ultimi anni, l’anticiclone russo-siberiano (orso) che giunge alle porte dell’Europa centrale, con una immensa estensione in tutto il continente asiatico.
fig,6
Sommando gli aspetti fino analizzati, l succo del discorso è che, per come si sono messe le cose, a partire proprio dalle vacanze di Natale, potrebbe iniziare una fase perturbata via via più fredda di cui non si vede la fine, che potrebbe condurre a irruzioni fredde prima artiche, poi continentali, come da molto tempo non si vedevano nelle nostre latitudini. Lo spettacolo inizia a Natale, davvero un bel dono per noi appassionati.
Ciao ciao