26-01-2020 - Salve a tutti, editoriale della Domenica immancabile. Un titolo potrebbe essere “gli editoriali al tempo del condizionamento stratosferico”, nel senso che l’evento di ESE cold, ovvero di chiusura del Vortice Polare avvenuto a metà Gennaio, sta davvero condizionando l’andamento del tempo nell’emisfero settentrionale, apportando scarse irruzioni fredde alle medie latitudini, non solo i Europa, ma anche in Asia e America del Nord.
Ecco il quadro attuale europeo dal satellite con visione all’infrarosso, quindi anche in notturna.
fig.1
Si vede bene, dalla fig.1, come il flusso atlantico transiti a latitudini più settentrionali rispetto alle regioni italiane, protette da un’alta pressione quasi di stampo estivo per come si distende lungo i paralleli.
In realtà, il momento attuale vede anche un certo abbassamento del flusso zonale, che nelle prossime 48 h riuscirà a inviare un veloce impulso perturbato nel Mediterraneo, con la genesi di brevi piogge passeggere, ma poche le possibilità per qualcosa di più.
fig.2
Insomma, il più volte citato condizionamento stratosferico sta funzionando purtroppo, cerchiamo di capire questa sera come funziona e, soprattutto, se ci sono vie d’uscita a quanto sta accadendo.
Inseriamo come fig.3 l’ormai celebre, anche tra i non addetti ai lavori, grafico di Baldwin&Dunkerton.
fig.3
Molto rapidamente, si tratta di due grafici distinti, in cui viene raffigurato l‘andamento spazio-temporale delle anomalie di geopotenziale nel Vorice Polare (pressione) alle diverse quote e a partire dal giorno 0, data di un ESE, evento stratosferico estremo a 10 hPa.
Nel primo caso i colori rossastri rappresentano anomalie positive, VP debole, possibilità elevate per scambi di calore e irruzioni fredde alle medie latitudini.
Nel secondo, i colori scuri rappresentano anomalie negative, VP forte e chiuso, poche irruzioni fredde, poca dinamicità alle medie latitudini ed è purtroppo il caso attuale.
Come si vede, una volta partito il processo di condizionamento al giorno 0, per circa 60 giorni al livello del mare se ne scontano le conseguenze; nel caso specifico, il freddo resta confinato nelle regioni polari per due mesi, ma ci sno le eccezioni. Nel nostro caso tale processo è iniziato prima della metà di Gennaio.
I primi 35-40 giorni sono quelli in cui è più difficile si sfugga a tale legge, dopo si allenta la presa ed è quello che potrebbe accadere dopo metà Febbraio.
Ecco infatti cosa prevede il modello americano intanto per i prossimi 15 giorni.
fig.4
Compaiono i colori celesti sulla destra, in Febbraio, in questo caso segnale che l’atmosfera si anima, mentre ora i colori rossi (il contrario della precedente figura) indicano che tutto procede secondo quanto esposto in fig.3.
Insomma, in Febbraio qualcosa può cambiare, ma occorre avere pazienza, anche il modello europeo vede una ripartenza dei flussi di calore verso il polo, anche questo segnale positivo.
fig.5
A tali dinamiche corrisponde un significativo warming a 10 hPa (30 km).
fig.6
Anche il modello europeo è concorde.
fig.7
Quindi, cambia tutto in Febbraio??
Non c’è alcuna certezza ovviamente, ma ci sono fondate probabilità di avere un tipo di tempo molto diverso nella seconda metà di Febbraio, senza peraltro invocare grandi ondate di gelo o altro, per adesso diciamo che qualcosa cambia, potrebbe essere anche qualcosa di sostanzioso.
Ciao ciao