20-10-2016 - Salve a tutti, aggiornamento tardivo, nel pieno di impegni di lavoro, ma doveroso in virtù degli spettacolari aggiornamenti offerti dal modello americano nel lungo termine. Va precisato che, nonostante si stiano commentando le singole emissioni, i presenti editoriali tendono comunque a rifarsi a tendenze generali, che vedono alcuni peculiari assetti del VP all’inizio di Novembre favorevoli all’arrivo di afflussi freddi anche cspicui nel comparto euroasiatico.
Andiamo per gradi quindi.
1) Dopo la parentesi calda tra il 25 e il 27 (breve) il VP continua a instabilizzarsi, sotto la spinta dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico e la presenza di una cellula altopressoria nell’Artico siberiano.
fig.1
2) Un consistente nucleo di vorticità, che abbiamo definito Lobo Europeo (LE), si separa quindi dal lobo canadese a inizio Novembre tramite l’inserimento di un promontorio azzorriano ben strutturato (fig.2).
fig.2
Da sottolineare la grande consistenza del nucleo gelido previsto in arrivo sull’Europa (da molte emissioni in realtà), un vero e proprio split del VP, il cui destino, una voLta che l’assetto generale a scala emisferica ha assunto tale disposizione, è proprio quello si “scivolare verso il Mediterraneo (fig.3).
fig.3
Prenderebbe quindi le mosse (il condizionale d’obbligo), una colata gelida per il periodo davvero di grandi dimensioni, con temperature davvero invernali al centronord, ma con il freddo che si sentirebbe ovunque (fig4).
fig.4
Le temperature, alla quota geopotenziale di 850 hPa, sarebbero intorno -5° Ca 1400 m circa su tutto il nord, cosa che significherebbe neve a quote basse (300-400m) nelle aree raggiunte da eventuali precipitazioni, con un vortice depressionario nel centro Italia (fig.5).
fig.5
D’accordo, direte voi, come emissione è eccessiva, le probabilità che si realizzi sono molto basse, diciamolo subito.
Molto diverso è però il discorso della configurazione generale. Sono giorni infatti che il modello americano vede uno sbilanciamento dei nuclei di vorticità (le parti più intense e fredde del VP), verso l’Europa e l’Asia a inizio Novembre e le emissioni attuali non fanno altro che confermarlo.
A prescindere dal dettaglio della configurazione prevista, sono assolutamente da seguire i movimenti del VP a partire dagli ultimi giorni di Ottobre; il lobo canadese sembra non avere voce in capitolo in questa prima parte dell’autunno, mentre le regioni europee sembrano poter diventare protagoniste di saccature gelide artiche, mentre il continente asiatico evidenzia uno snow cover e un freddo raramente sperimentati negli ultimi anni.
A domani con i prossimi aggiornamenti.
Ciao ciao