06-12-2016 – Salve a tutti; modelli sempre più avvincenti, che iniziano a proporre evoluzioni maggiormente pertinenti a quanto ipotizzato nei precedenti editoriali, sebbene il quadro complessivo per il mese in corso sia solo in abbozzo e molti dettagli devono essere ancora definiti.
Andiamo per gradi, come di consueto, visualizzando l’evoluzione attuale, che vede la presenza di forte instabilità nelle regioni meridionali, in particolare in quelle ioniche (Sicilia) e, ancora, Sardegna, dove nel pomeriggio di ieri ci sono stati accumuli consistenti.
fig.1
Purtroppo le piogge in atto nella Sicilia meridionale non si fermeranno molto presto e sono da prevedere altre di 24 h di possibili disagi per forti precipitazioni, che localmente hanno già assunto carattere alluvionale.
L’attuale configurazione, come annunciato da giorni, deriva dalla peculiare disposizione delle principali figure bariche nel continente europeo, con la depressione in moto verso est dalle coste nordafricane bloccata dalla vasta area altopressoria presente al centronord della penisola italiana.
Nei prossimi giorni però, il tempo migliorerà anche nelle regioni meridionali a causa di una più decisa affermazione dell’anticiclone delle Azzorre nel Mediterraneo, in pieno regime, sebbene temporaneo, di zonalità atlantica (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2, sebbene nel nostro settore si emisfero prevalgano correnti spiccatamente zonali (ovest-est), perlomeno così è previsto accadere al termine della prima decade, nel settore opposto si attuerà una poderosa spinta aleutinica, che inciderà profondamente, ma non completamente il VP.
Ebbene, come annunciato ieri (ved. editoriale), nella seconda decade di Dicembre il punto cruciale della evoluzione a scala emisferica sarà proprio la ripartenza e relativa collaborazione della spinta atlantica della wave 2, ovvero l’anticiclone delle Azzorre (perlomeno alle quote troposferiche). Tale azione potrebbe condurre a evoluzioni davvero notevoli per il mese di Dicembre e già nei modelli odierni si sono intravisti chiari segnali che lasciano ipotizzare come possibile il quadro prospettato (fig.3).
fig.3
Ecco il lungo termine dell’emissione mattutina del modello americano, con il VP che viene inciso dal blocco azzorriano fig.3.
Ma ancora più sorprendenti sono le elaborazioni prostettate dalle previsioni ensemble degli spaghetti; tra le diverse elaborazioni sono presenti alcune da evento, ne abbiamo scelta una tra le tante (fig.4).
fig.4
Insomma, le possibilità che la grande assente, tra le principali figure bariche, ovvero l’onda atlantica (blocco azzorriano), prenda possesso del suo oceano di appartenenza sono in aumento e, cosa molto importante, non sembra che il fisiologico raffreddamento del VP, previsto per nei prossimi giorni, riesca a creare le basi per un reale ricompattamento di tutta la struttura.
In effetti, alle quote stratosferiche, il VPS appare attaccato a più riprese da ripetuti warming, sebbene ancora non decisivi (fig.5).
fig.5
Proponendo come sempre un’istantanea dello stato di salute del VP nel grafico in fig.6, sembra che la fase di chiusura e ricompattamento della struttura sia già giunta la termine e le anomalie positive di geopotenziale stiano nuovamente ampliando la propria presenza (fig.6).
fig.6
Insomma, sembra davvero che le cose siano cambiate rispetto allo scorso anno, vediamo in che termini. Un’evoluzione di massima sembra già profilarsi nel long range, resteremo in attesa di aggiornamenti, per adesso quanto previsto negli ultimi editoriali si sta verificando.
Ciao ciao