28-10-2016 - Salve a tutti, nuovo approfondito editoriale di commento alla evoluzione generale presentata dai modelli, che oggi fornisce un quadro più chiaro in merito al tempo che potrà fare nei prossimi giorni e alle tendenze per la prima parte di Novembre.
Splendida giornata oggi, anche piuttosto fresca, al centronord, mentre al sud è presente una marcata instabilità, specialmente nelle regioni ioniche, legata al transito di un vortice freddo di origine atlantica, in progressivo ulteriore allontanamento verso verso lo Ionio meridionale (fig.1)
fig.1
Ma dalla elaborazione satellitare riportata in fig.1 emerge un aspetto ancora più importante, visibile in alto nella figura: ovvero, è iniziato l’afflusso di aria molto fredda (soprattutto in quota) verso il bassopiano russo dal nord Atlantico, legato al travaso di vorticità dal lobo canadese verso il comparto europeo.
Cerchiamo di chiarire il significato delle affermazioni precedenti. Dalla fig.2 si vede come il flusso atlantico, alle medie latitudini, sia bloccato da una robusta figura altopressoria, con asse centrato sulla penisola iberica, che costringe al flusso perturbato stesso, costituito dal treno di perturbazioni atlantiche, ad aggirare l’ostacolo più a nord, ripresentandosi sulla Scandinavia e, successivamente, nel bassopiano russo (fig.2).
fig.2
Tale dinamica costituirà il leit motiv dominante del tempo di tutto il nostro settore di emisfero e raggiungerà la massima evidenzia tra 2-3 giorni, proprio a fine mese, con un assetto del VP estremamente frammentato e una “processione” di nuclei di vorticità (B2,3,4, vortici depressionari) che dalle coste groenlandesi e del Labrador si “incamminano” verso il continente europeo (fig.3).
fig.3
Davvero ricca di contenuti al fig.3, da cui si evincono molti aspetti interessanti per il tempo futuro delle nostre regioni:
1) Il Vortice Polare presenterà un assetto davvero debole (weak) a fine mese, con un robusto anticiclone polare in Artico e un’accentuata suddivisione dei singoli lobi (LC,LS)
2) In assenza di una tale frammentazione del VP, i nuclei depressionari atlantici si sarebbero mantenuti alti di latitudine, senza interessare le nostre regioni.
Il punto 2 è molto importante, perchè proprio il fatto che in Artico si andrà ad affermare un’area di alta pressione, consentirà al secondo anticiclone in atlantico di continuare e spingere verso nord, tentando si agganciare quello artico e, sul suo lato orientale, masse d’aria sempre più fredda scenderanno verso le medie latitudini, iniziando a interessare le regioni mediterranee dopo il 5 Novembre (fig.4).
fig.4
L’evoluzione mostrata finora, in particolare la progressiva frammentazione del VP in più lobi è notevolmente supportata da quanto sta accadendo in stratosfera, dove alla quota geopotenziale significativa di 10 hPa è in atto una netta bilobazione che dovrebbe proseguire nei nei prossimi giorni, fino ai primi di Novembre (fig.5).
fig.5
Tale dinamica è presente nei settori inferiori dell stratosfera e sembra possa condizionare quanto accade nel VP alle quote trposferiche nellaprima decade di Novembre.
In tal senso, il modello americano è più “conservativo” stamane per il periodo intorno il 6 Novembre, con l’Italia ancor riparata dall’afflusso freddo, ma quello modello europeo ipotizza un primo passaggio freddo già in quel periodo, con temperature piuttosto basse sull’Italia (fig.6).
Ma anche il modello americano prosegue nella evoluzione mostrata e, al termine della prima decade, nuclei sempre più freddi, legati direttamente dl VP sembrano farsi strada verso le regioni adriatiche (fig.7).
fig.7
Nell’emissione del mattino tale dinamica si concretizza in una massiccia irruzione fredda, presente in tutte le regioni, ma con precipitazioni sopratutto al centrosud (fig.8).
fig.8
Si tratta ovviamente si una delle tante evoluzioni possibili, ma che conferma la possibilità che masse d’aria molto fredda possano giungere a instabilizzare l’evoluzione meteorologica dell’area mediterranea a partire dal 5 Novembre. In questo caso, le temperature sarebbero davvero fredde per il periodo, con una -5° C a 850 hPa e nevicate a quote basse su buona parte del versante adriatico a fine prima decade di Novembre (fig.9).
fig.9
Le ultime figure mostrate mostrano dettagli che potrebbero cambiare anche molto, ma alcune tendenze generale sembrano già abbastanza delineate e sono così riassumibili:
1) Periodo 29 Ottobre – 4 Novembre – Tempo generalmente buono e mite nelle regioni italiane o con disturbi transitori di moderata intensità, ma senza precipitazioni significative
2) Periodo 5-8 Novembre - Primi afflussi freddi da nord verso la barriera alpina, maggiore ventilazione, graduale abbassamento delle temperature e possibili fenomenologie, maggiormente concentrate in Adriatico.
3) Dopo il 9 Novembre - Arrivo di nuclei artici da nord, con traiettorie da stabilire, ma accompagnati da generale ulteriore abbassamento delle temperature e fenomenologie più diffuse, localmente intense, possibili nevicate su Alpi e Appennino a quote medio-basse.
Riassumendo quindi, il periodo del ponte festivo dovrebbe trascorrere prevalentemente mite e soleggiato su tutte le regioni (forniremo ulteriori ettagli), mentre durante la prima decade di Novembre si andrà incotnro a una progressiva istabiliazione atmosferica con temperature progressivamente più basse e precpitazioni inizialmente concentrate nel versante Adriatico, ma in possibile estensione a tutta la penisola.
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