07-07-2015 - Salve ragazzi, siamo alla resa dei conti del caldo. Come previsto quella di oggi è stata una delle giornate peggiori dal punto di vista climatico per la nostra penisola, in termini di disagio patito dalla popolazione, soprattutto nelle grandi città. Raggiunti ripetutamente, in più punti della penisola, i 37° C, come a Ferrara, Perugia e Foggia. Il caldo questa volta non ha fatto sconti al sud, anche se a patire di più sono stati gli abitanti del nord, soprattutto per i tassi di umidità correlati. Ecco quindi il promontorio africano avvolgere quasi completamente la nostra penisola, con qualche temporali localmente anche intensi in Appennino (fig.1).
fig.1
Le temperature in Europa nel primo pomeriggio hanno rispecchiato perfettamente la geometria del cuneo africano, con temperature davvero elevate, tra cui spicca la fornace andalusa, con i 44° C di Cordoba (fig.2).
fig.2
Ma il caldo in Italia non è stato da meno, soprattutto perchè le temperature sono state raggiunte spesso in condizioni di u.r. piuttosto elevata, rendendo il caldo insopportabile in città. Spicca in tal senso il dato pauroso, ancora una volta di Ferrara, che alle 15:00 segnava 37° C con ben il 57% di u.r., un valore elevatissimo per queste temperature, tale da portare l’indice di calore (definiamolo per comodità equivalente alla temperature percepita) pari a 52° C!!!! Tali valori non rappresentano pure astrazioni, ma rendono conto della difficoltà del corpo umano di espellere i liquidi in eccesso tramite la sudorazione, a causa della vicinanza dell’ambiente esterno alle condizioni di saturazione. In tal senso, con 37° C avere difficoltà a smaltire il calore in eccesso può rendere la vita molto difficile (fig.3,4)
Ma a che punto siamo con il caldo?? E’ davvero finita l’onda di calore?? In effetti, anche oggi giungono buone notizie dai modelli, per tutto il mese di Luglio potremmo dire. Domani, mercoledì, il potente anticiclone africano si inizierà a indebolire, incalzato da una intensa depressione dal nordo Europa (fig.5).
fig.5
Già domani le temperature inizieranno quindi a diminuire al nord, specialmente settore alpino, dove in serata saranno possibili temporali anche forti nel nordest. Nelle rimanenti regioni ancora nei bassi strati le temperature saranno piuttosto elevate, al centrosud, dove la differenza don il giorno precedente si sentirà poco e, anzi, in alcune località, come il tavoliere foggiano, i valori più alti di temperatura, quasi fino a 40° C, potranno essere raggiunti proprio domani, mercoledì (fig.6).
fig.6
Come si vede dalla fig.6, la lingua arroventata africana, rappresentata dalla isoterma +20 a 850 hPa (1550 m) interesserà buona parte dell’Italia, ma in quota l’anticiclone avrà già perso parte della forza, assumendo contorni diversi, più allungati lungo i paralleli (linea gialla), segno che da ovest sta giungendo la nuova figura dell’anticiclone delle Azzorre.
Sarà proprio questa la novità della seconda decade di Luglio, ovvero l’avvento di una fase di tempo abbastanza stabile e soleggiato, perlomeno inizialmente, ma dominata da un assetto barico maggiormente zonale, disteso lungo i paralleli, più temperato quindi, in quanto privo di contributi termici africani continentali (fig.7).
fig.7
Eccola quindi, la figura rassicurante dell’anticiclone delle Azzorre, ben disteso dall’Atlantico, con il suo caldo moderato, non asfissiante, di poco superiore ai 30° C di massima.
Il cambiamento però, una volta avviato potrebbe non fermarsi qui; le ondulazioni dl getto potrebbero divenire via via più ampie con il passare dei giorni, questa volta supportate dalla spalla azzorriana in Atlantico come finzione di “scivolo” verso il Mediterraneo e non da una saccatura che, viceversa, potrebbe avere luogo proprio sulla penisola italiana (fig.8).
fig.8
In tal senso, dalla fig. 8 si evince come, a partire dalla metà del mese, il tempo nel bacino del Mediterraneo potrebbe instabilizzarsi sempre di più, supportato dalla spalla azzorriana, con eventuale evoluzione in blocco, che potrebbe favorire l’ingresso di perturbazioni sempre più intense nel Mediterraneo.
Ecco quindi che anche oggi il modello americano ripropone (sono tre giorni) un’intensa saccatura Atlantica per la fine della seconda decade, con arrivo di maltempo piuttosto accentuato su molte regioni italiane (fig.9).
fig.9
L’affondo in fig.9 è addirittura connesso all’attività del Vortice Polare e significherebbe un peggioramento duraturo per le nostre regioni in piena estate, da monitorare attentamente.
Nel frattempo, iniziamo dai punti maggiormente probabili, ovvero dalla fine dell’onda calda africana nelle prossime 24 h al nord e nelle prossime 48 h al centrosud.
Ciao ciao