17-10-2016 - Salve a tutti; continuiamo la nostra analisi della evoluzione del tempo nel lungo termine nel comparto europeo, con uno sguardo alle prospettive stagionali, pur con tutte le limitazioni che una tale previsione può comportare. Come sempre però, l’analisi condotta in questa sede è sempre molto ampia e cerca di collegare quanto sta accadendo ora con quelle che potrebbero essere le previsioni a più ampia “gittata”.
Iniziamo quindi dal breve, come sempre, evidenziando come parte dell’Atlantico sia sempre dominata dal campo altopressorio azzorriano, pronto a “cinturare”, consentite il termine, la goccia fredda in discesa nelle nostre regioni dal centro Europa entro giovedì, ma i cui primi effetti si vedono già adesso in termini di nuvolosità alta e stratificata al centronord (fig.1).
fig.1
Il vortice freddo associato al peggioramento inquadrato in fig.1 genererà piogge e temporali in molte regioni del centronord nella seconda parte della settimana, apportando un nuovo abbassamento delle temperature, che torneranno quindi a essere sottomedia, dopo una parentesi calda a tratti intensa al centrosud (fig.2).
fig.2
A tal riguardo, nonostante spesso faccia notizia il caldo, con annessa recente sciroccata, occorre sottolineare come le ultime due settimane (dal 3 al 17 Ottobre, oggi) siano pesantemente sottomedia nel comparto europeo dal punto di vista termico, con l’eccezione dell’estremo nord scandinavo, soggetto al blocco altpressorio duraturo che ha generato il massiccio afflusso freddo della scorsa settimana (fig.3).
fig.3
Il peggioramento in arrivo in settimana riporterà il quadro generale a una configurazione per molti aspetti simile a quanto osservato nella prima metà del mese, che si avvia pertanto a essere globalmente sottomedia, perlomeno finora, su buona parte dell’Europa.
Partendo da tali assunti, come proseguirà quindi la stagione autunnale??
A riguardo, vediamo innanzitutto gli assetti del VP previsti dai modelli nel lungo termine; anche oggi (vedi editoriale 1 e 2), è presente una chiara dislocazione del VP stesso nel comparto siberiano a fine mese, con affermazione di un potente anticiclone tra Artico canadese e Groenlandia e una tendenza alla formazione, in abbozzo, di una struttura di dipolo artico positivo (fig.4).
fig.4
Nell’emissione del mattino del modello americano tale manovra a scala emisferica sortiva esiti positivi (per i meteo appassionati) nelle regioni europee, con arrivo di una potente saccatura artica (fig.5).
fig.5
Sulla base delle analisi finora condotte, al momento, nonostante un certo ricompattamento (fisiologico) del VP a fine Ottobre sia visibile, non sembra che per le regioni mediterranee sia in arrivo una stabilità atmosferica duratura, sebbene fasi più calde siano sempre possibili.
Quali altri segnali è possibile analizzare e quali indici possiamo aggiungere alla presente analisi??
Come prima cosa, passiamo quindi ai piani superiori, inaugurando la stagione “stratosferica”.
Alla quota significativa di 10 hPa (30 km), nella terza decade è presente un evidente cooling (raffreddamento), segnale di un rafforzamento del VPS (fig.6).
fig.6
Al termine della emissione è già però visibile un primo timido tentativo di warming, come sempre in area siberiana, dove è previsto collocarsi, viceversa, il VPT alle quote inferiori, come illustrato in fig.4.
(fig.6)
Sembra quindi essere presente uno sbilanciamento alle diverse quote dei centri di massa del VP, fattore che potrebbe incentivare l’instabilità in sede artica del VP stesso.
Proprio l’area siberiana inoltre, sembra essere “sorvegliata speciale” per decidere le sorti del VP nei prossimi mesi; è infatti presente da tempo ormai, un potente raffreddamento di vaste porzioni delle immense pianure siberiane, in anomalia negativa rispetto al periodo, proprio a causa della peculiare disposizione del VP nella media troposfera (5000 m, fig.8).
fig.8
Tale evoluzione ha influenze dirette nell’incremento dello snow cover, come abbiamo visto due giorni fa(ved. editoriale) che procede a passo spedito nel comparto asiatico, sebbene con distribuzione irregolare.
Ecco la mappa delle anomalie di copertura rispetto alla media. Prevalgono le aree in anomalia positiva, sebbene siano presenti anche settori in anomalia negativa (fig,9).
fig.9
In tal senso, i segnali che giungono dall’est sono positivi e potrebbero rappresentare la chiave di lettura preferenziale per interpretare la stagione fredda in corso, anche perchè altri parametri forniscono segnali contrastanti, eccone un rapido riassunto:
SSTA:
PDO positiva, NINA in affermazione, moderata
QBO:
Ancora positiva, in possible inversione a breve ma ancora in ritardo sui tempi previsti.
Attività solare:
Al minimo.
I fattori elencati, nel complesso, forniscono un quadro come accennato contrastante, non particolarmente favorevole a un VP dinamico, soprattutto per la mancata inversione dei venti stratosferici equatoriali con la QBO.
Occorre quindi gettare lo sguardo a est e i segnali al momento sono positivi.
Al prossimo aggiornamento.
Ciao ciao