30-01-2021 - Salve a tutti, editoriale nel pieno dell’inverno, sebbene a tutti gli effetti in molte regioni sembra sia arrivata la primavera, ma l’inverno è ancora al suo posto, pronto a tornare anche in maniera brusca.
Le regioni italiane attualmente sono sotto l’influsso di miti correnti atlantiche, oggi anche asciutte, in attesa del forte peggioramento della nottata.
fig,1
La parte più intensa della perturbazione deve ancora fare il suo ingresso nel Mediterraneo, ma già le condizioni meteorologiche stanno peggiorando fortemente nel golfo ligure e, in nottata, un profondo minimo depressionario è previsto collocarsi nel Tirreno settentrionale, al largo delle coste toscane.
fig.2
Rovesci e temporali non risparmieranno quindi le regioni tirreniche, localmente anche di forte intensità, caratterizzando tutta la nottata e buona parte della giornata di Domenica.
Anche lunedì il tempo dovrebbe risultare instabile, a causa del passaggio di un altro impulso perturbato lungo al stessa direttrice, meno intenso ma comunque apportatore di locali condizioni di maltempo.
A seguire, potrebbe giungere una delle fasi più calde di questo inverno, generata da un intenso richiamo caldo dai quadranti meridionali, nel periodo 2-5 Febbraio.
Tale fase sarebbe causata da un’ampia ondulazione del getto in Atlantico che potrebbe essere il prodromo di una imperiosa risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Artico, favorita dallo svuotamento dei geopotenziali presente nello stesso Artico.
fig.3
Ecco quindi che, approfittando della debolezza del VP, le due onde planetarie potrebbero dare “scacco” al VP, con conseguenze eclatanti per le nostre regioni, ben inquadrate nel long range del modello americano in mattinata e ancor di più ieri sera.
fig.4
Ma come potrebbe andare quindi?? Quali dati abbiamo a supporto di tali ipotesi??
Come sempre, un aiuto viene fornito dalle elaborazioni ENS dei modelli, ovvero le corse di prove utili a testate la validità dell’emissione ufficiale.
Iniziamo da Milano.
fig.5
Per il nord Italia sembrerebbe che la fase calda sia presente, ma alquanto blanda, mentre successivamente c’è prevalenza di ipotesi fredde, con qualcuna gelida spettacolare (fino a -13 C a 850 hPa).
Vediamo Roma.
fig.6
Per Roma e il centro il richiamo caldo sarà prevalente fino 7 Febbraio, giorno più giorno meno, mentre poi gli assetti cambiano, con ipotesi fredde equamente probabili quanto quelle più miti, non calde. Ovviamente le temperature da sole non bastano a descrivere la distribuzione delle figure bariche, ma sembra che il maltempo debba comunque salire nuovamente in cattedra dopo il 7 Febbraio.
Vediamo ora Reggio Calabria.
fig.7
Per il sud il caldo (relativamente al periodo), sarà predominante fino al 7-8 Febbraio, poi le temperature scenderanno e alcune ipotesi fredde, anche gelide sono contemplate, ma non predominanti.
Cosa potrebbe succedere quindi??
Ebbene, da una linea di tendenza di massima si evince come un intenso raffreddamento del comparto europeo oltre il 45° parallelo sia molto probabile a fine prima decade di Febbraio. Tale afflusso freddo interesserebbe con buona probabilità anche il nord, con episodi nevosi possibili a quote pianeggianti e potrebbe spingersi, a spot, verso il centrosud, dove l’arrivo del freddo, per ora, appare meno continuo, ma soggetto a improvvise irruzioni anche di origine continentali.
Va detto che il VP è molto instabile e le linee di tendenza possono essere facilmente smentite, con emissioni eclatanti, come annunciato ieri e come si è puntualmente verificato.
Per adesso, ecco un esempio delle configurazioni messe in campo dal modello americano, neve sui 2/3 del territorio italiano.
fig.8
Ciao ciao