16-12-2021 - Salve a tutti, editoriale di aggiornamento per tutti i meteo appassionati che seguono con trepidazione le emissioni cadenzate di modelli.
Molte delle premesse dibattute negli scorsi giorni sono comunque sempre valide e cerchiamo di elencare in sintesi cosa potrebbe accadere nella prima parte delle vacanze natalizie
Pausa soleggiata attualmente nelle nostre regioni, a eccezione dell’Adriatico meridionale ed estremo sud, soggette a infiltrazioni di correnti fredde dai Balcani.
Nel fine settimana, sebbene ridimensionata, un afflusso freddo più corposo interesserà le regioni adriatiche e il meridione, con nevicate sparse anche a quote basse (fino a 400-500 m s.l.m.)
fig.1
A seguire, la struttura altopressoria sull’Europa occidentale e parte dell’Italia risalirà imponente in Atlantico a creazione di un blocco all’apparenza monolitico.
fig.2
In questa fase, con un asse diverso, ruotato di 60° in senso orario, le nostre regioni avrebbero visto una pesante ondata di gelo, ipotizzata in un primo tempo dai modelli, ma con tale disposizione il grosso del freddo finirà in Grecia e Turchia.
A seguire, aggiornamenti vedono un riassorbimento della radice del blocco e il suo progressivo isolamento in Atlantico settentrionale e Groenlandia, con il passaggio “tunneling” del flusso atlantico alla base, duretto verso l’Europa; tutto questo proprio a Natale, che sarebbe quindi anche molto piovoso al centronord, ma non freddo, a eccezione del nord ovest, dove potrebbero verificarsi nevicate da addolcimento anche in zone pianeggianti. Ecco riportata di seguito la visione del modello americano ed europeo, molto simili a riguardo per la festività principale.
fig.3 e 4
Ma il Vortice Polare quest’anno non è particolarmente robusto (“strong“) in troposfera e, pertanto, la via preferenziale in Atlantico sembra possa essere ancora percorsa dall’alta pressione delle Azzorre, ed ecco riformarsi un blocco, “atlantic ridge” in effetti, che farebbe confluire aria molto fredda di origine artico continentale nel flusso atlantico in arrivo da ovest nel Mediterraneo.
fig.5
Questa fase è molto importante e potrebbe rappresentare la chiave interpretativa di questa prima fase dell’inverno; ovvero, l’attività d’onda a scala emisferica rende il VP non particolarmente chiuso e, ciclicamente, le grandi strutture altopressorie tendono a risalire verso le regioni artiche, “intrudendo” nell’area normalmente sede del VP in inverno.
Attraverso tale dinamica, afflussi gelidi possono g9ngere verso le medie latitudini, come vedono ormai molto frequentemente i modelli in questa fase.
fig.6
Insomma, si prepara un Natale dinamico, restate sintonizzati.
Ciao ciao