04-10-2016 – Salve a tutti, rapido aggiornamento questa sera in merito all’evoluzione in atto nel comparto europeo e mediterraneo e alle prospettive future nella prima parte di Ottobre.
Iniziamo subito dalla spettacolare evoluzione inquadrata dal satellite presente nei cieli europei questo pomeriggio (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla fig.1 tre importanti figure si fronteggiano nel continente europeo:
1) Un monolitico blocco altopressorio, molto forte in area scandinava (SCAND+), più debole nella Francia meridionale e area pirenaica (radice).
2) Un’imponente discesa fredda di origine artica (mare di Barents) in progressiva continentalizzazione)
3) Una bassa pressione atlantica, con invio di appendici perturbate alla base del blocco altopressorio,
Le tre figure menzionate, o meglio l’interazione tra di esse, condizionerà il tempo dei prossimi 7-10 giorni nell’area italiana. Cerchiamo di capire le modalità con cui esse interagiranno.
La prima fase del peggioramento di stampo artico è già in atto nell’est europeo e, entro domani, un ampio nocciolo freddo si sarà affermato nelle regioni centro orientali europee; in questa prima fase, sembra ormai accertato il transito, attraverso la radice del blocco,della perturbazione atlantica dalla porta di Carcassone, in Francia (fig.2).
fig.2
Il contributo di tale impulso perturbato sarà fondamentale nell’instabilizzare il grande afflusso artico in arrivo nel Mediterraneo, generando un forte peggioramento, tra giovedì e venerdì, nelle regioni centromeridionali italiane.
A seguire, il punto cruciale della evoluzione descritta sarà la reale tenuta del blocco anticiclonico alla base nei giorni successivi.
Generalmente, tale aspetto (la caduta della radice), in inverno, costituisce la causa principale della repentina fine delle ondate di freddo nel Mediterraneo, sostituite dall’afflusso caldo-umido atlantiche.
Ma questa volta le cose sembrano dover andare diversamente!!
Le ultime proiezioni infatti, danno come sempre più probabile la tenuta e un nuovo rafforzamento del blocco dopo il giorno 7, con nuovo isolamento del Mediterraneo ed Europa dal flusso atlantico e arrivo di altri impulsi freddi artico continentali (fig.3).
fig.7
La separazione del flusso atlantico è ben evidente anche a scala emisferica nel continente europeo (fig.4).
fig.4
Addirittura esplosiva l’evoluzione appena prospettata dal modello europeo per l’inizio della seconda decade; dopo un’ apparente apertura del canale atlantico, l’anticiclone di blocco potrebbe nuovamente rafforzarsi nell’Europa occidentale, con una nuova massiccia colata fredda (ormai gelida) che prenderebbe le mosse dall’Artico russo e raggiungerebbe quindi il Mediterraneo e l’Italia (fig.5).
fig.5
Temperature da capogiro per i freddofili a nord della barriera alpina per il periodo menzionato; una vera e propria ondata di gelo giungerebbe nell’Europa orientale, mentre sull’Italia una depressione a carattere freddo porterebbe neve su i rilievi del centronord (700-800 m sulle Alpi) e forte instabilità alle basse quote (fig.6).
fig.6
Anomalie estremamente marcate nel continente europeo, con un vero e proprio treno del gelo dell’est che dal bassopiano russo si porta nelle vicinanze della penisola (fig.7).
fig.7
Anche il modello americano, in tal senso, prevede che le configurazioni di blocco possano permanere a lungo anche nella seconda decade in atlantico e nel nord del continente europeo (fig.8).
fig.8
Insomma, sebbene in Italia non arriverà il gelo,è bene precisarlo, l’evoluzione prevista per i prossimi 10 giorni sta assumendo caratteri peculiari, ai limiti dell’evento per alcune regioni europee.
Ciao ciao