28-10-2016 - Salve a tutti, ecco un altro approfondimento serale, mirato questa volta ad affrontare argomenti di carattere più generale, ma che possono influire notevolmente sulle sorti della stagione fredda in arrivo anche per le nostre regioni.
Iniziamo da un parametro che è stato molto seguito in questa sede, in particolare quest’anno, in virtù di una performance davvero notevole di tale coefficiente. Parliamo del SAI (acronimo di Snow Advance Index), un parametro che tiene conto dell’incremento della estensione della copertura nevosa (snow cover) del continente euroasiatico al di sotto del 60° parallelo nel mese di Ottobre.
Tale parametro risulta importante in quanto la copertura nevosa nel continente euroasiatico a inizio autunno, ma in particolare il suo incremento in Ottobre, favoriscono la formazione di un potente e precoce anticiclone termico nel bassopiano siberiano, con conseguenti disturbi alla formazione, contemporanea, del VP e del getto polare ad esso correlato nel suo passaggio sopra il continente asiatico.
L’area interessata dal calcolo del SAI è ben individuabile da questa immagine (fig.1).
fig.1
Abbiamo visto come finora la progressione stia andando benissimo, grazie alle continue e abbondanti nevicate autunnali nell’area siberiana, anche al di sotto del 60° parallelo (fig.2).
fig.2
In fig.2 è ben visualizzatala copertura nevosa attuale nel continente euroasiatico ed è stata evidenziata anche la linea del 60° parallelo. L’innevamento è già presente in Siberia al di sotto del 60° parallelo e sembra che tale performance sia destinata a migliorare ulteriormente, in quanto sono previste nevicate diffuse anche nel bassopiano russo nei prossimi giorni, ecco in fig.3 le nevicate previste fino alle 00:00 del giorno 1 Novembre (fig.3)
fig.3
Dalla fig.3 si vede bene l’incremento di copertura nevosa procederà molto spedito nei prossimi giorni, contribuendo probabilmente e definire un valore molto elevato di SAI per l’Ottobre 2016
Ecco le anomalie attuali infatti dello Snow Cover rispetto alla media, largamente positive e tutto lascia supporre che lo saranno ancora di più nei prossimi giorni (fig.4).
fig.4
Tale dinamica si ricollega, come abbiamo visto, alla peculiare disposizione del VP, alquanto frammentato che,proprio a partire da oggi, lascerà arrivare nuclei freddi dall’Artico nel bassopiano russo, con nevicate diffuse nei prossimi giorni (fig.5).
fig.5
Il progressivo innevamento del continente euroasiatico potrebbe non fermarsi qui, nel senso che continue depressioni artiche sono viste arrivare nel vicino bassopiano russo anche nella prima decade di Novembre, come ampiamente descritto nell’editoriale del mattino. Ecco di seguito riportate le nevicate cumulate previste dal modello americano fino al termine della emissione, giorno 12 Novembre (fig.6).
fig.6
Se tale previsione si avverasse il continente euroasiatico giungerebbe ad avere un innevamento notevolissimo per la prima della metà di Novembre, ottima premessa per la formazione di un robusto anticiclone termico, come premesso a inizio editoriale.
Ovviamente, non basta un parametro per definire la stagione fredda, ma la dinamica descritta può sicuramente aiutare nel processo di frammentazione e indebolimento del VP durante al sua formazione che, come mai negli ultimi anni, appare vulnerabile agli attacchi presenti sia in troposfera sia in statosfera, con riflessi anche nel continente europeo, come gli ultimi aggiornamenti serali dimostrano (fig.7)
fig.7
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