15-10-2021 – Salve a tutti, nuovo editoriale rapido, un flash, per definire meglio un aspetto alquanto significativo che potrebbe avere interessanti risvolti per le sorti della nostra stagione fredda.
Le ultime emissioni del modello americano, che consentono di spaziare, come sempre con lo sguardo al lungo termine, evidenziano ed enfatizzano le tre fasi ipotizzate ieri per l’evoluzione meteorologica delle nostre regioni nel mese di Ottobre.
Avevamo accennato a tre fasi:
- Lenta attenuazione dell’instabilità al centrosud, con temperature ancora sotto media in molte regioni italiane (tutto il week-end)
- Risalita termica e affermazione del bel tempo mite per 3-4 giorni (classica ottobrata, soprattutto al centrosud).
- Nuova discesa delle temperature con afflussi freddi dai quadranti settentrionali.
Nelle ENS (le elaborazioni di prova) del modello americano ora tali fasi appaiono molto evidenti; ecco il grafico spaghetti per Roma.
La prima fase descritta è quella che stiamo vivendo, la seconda è ben inquadrata da questa immagine, dove si vede l’ampia struttura anticiclonica che invade il Mediterraneo, seguita da una saccatura Atlantica.
La terza fase, riguarda la parte terminale del grafico, sulla destra, dove molte linee puntano in basso, indice di una prevista diminuzione delle temperature (c’è incertezza in realtà, non tutte le le linee combaciano, c’è “dispersione” quindi).
Tale diminuzione delle temperature sarebbe causata, ed è questa la novità, da un afflusso di aria continentale molto fredda per il periodo, in alcune emissioni davvero spettacolare, con formazione di un ponte altopressorio sulla Scandinavia e genesi di un afflusso freddo appunto.
I valori di temperatura a 850 hPa sarebbero davvero inusuali per il periodo in molte regioni europee.
Quali sono le probabilità dell’arrivo del freddo verso a fine mese??
Per ora basse ovviamente, ma va considerata la costante tendenza, ormai da settimane, a rafforzarsi dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico e a puntare verso la Scandinavia.
Tale tendenza potrebbe essere compatibile con la presenza di alcune teleconnessioni come la QBO negativa e al NINA moderata. In parole povere la circolazione dei venti in stratosfera e la distribuzione delle anomalie di temperatura degli oceani potrebbero favorire, semplificando “rozzamente” un simile andamento delle figure bariche in Europa, in particolare le genesi di movimenti “antizonali”, contrari quindi al flusso atlantico, provenienti dalla massa continentale euroasiatica.
Vedremo se tale tendenza verrà rispettata nelle prossime settimane, per adesso ci divertiamo a formulare simili ipotesi.
Ciao ciao