03-01-2017 - Salve a tutti; nuovo “concitato” aggiornamento mattutino, alla luce delle ultime emissioni dei modelli per il periodo dell’Epifania, dove si va sempre più profilando l’arrivo di una ondata di gelo e neve (quest’ultima solo per alcune regioni) di dimensioni davvero considerevoli per il territorio italiano.
Iniziamo dal presente, che vede ormai ben visibili le dinamiche che condurranno all’irruzione gelida, proveniente direttamente dalla Russia settentrionale (fig.1).
fig.1
In fig.1 è visibile un primo impulso perturbato nelle regioni italiane, che ha generato e continuerà a generare rovesci sparsi nel centrosud, sfilando abbastanza rapidamente verso sudest comunque.
Ben diverso sarà il destino della seconda perturbazione, distesa ormai tra mare del Nord e golfo di Botnia. Tale impulso infatti, come già esposto in precedenti editoriali, riuscirà a catturare in pieno l’intenso nucleo gelido presente più a est, tra Scandinavia e bassopiano russo e “trascinerà” letteralmente con se tutto il freddo presente al momento su tali regioni, con temperature alla quota geopotenziale di 850 hPa (1500m) anche di -20° C.
fig.2
Ecco quindi, che nel giro di 48 h da ora, la colata gelida sarà pronta a irrompere nelle regioni adriatiche, con il nucleo più intenso in quota tra Bielorussia e Ucraina e un minimo al suolo in formazione nel golfo di Otranto, con l’anticiclone sulla Spagna pronto a salire di latitudine verso il Regno Unito (fig.3).
fig.3
Nelle ore centrali di giovedì inizierà quindi il repentino abbassamento delle temperature nel suolo italiano a iniziare dalle regioni adriatiche settentrionale e, con esso, i primi fenomeni, sempre su Adriatico e Tirreno meridionale, assecondando la direzione delle correnti nei bassi strati (fig.4).
fig.4
In questa fase, secondo gli ultimi aggiornamenti che allargano leggermente l’area d’influenza delle precipitazioni, già interessate buona parte delle Marche, forse fino alle coste romagnole di confine e con nevicate anche sulle coste fino ad Abruzzo e Molise. Più a sud, neve ancora a quote collinari su Puglia e resto del sud, ma in rapido abbassamento dalla sera fino al livello del mare entro la mattinata di venerdì.
Con la giornata di venerdì l’irruzione gelida raggiungerà l’apice, interessando numerose regioni italiane con temperature rigidissime e nevicate anche al livello del mare in Adriatico e al sud (fig.5).
fig.5
Davvero imponente l’ampiezza dell’irruzione fredda in atto per l’Epifania, con l’isoterma di -10° C a 850 hPa (1500 m) che si spinge parecchio verso ovest, fino a comprendere anche Toscana e Lombardia.
Il gelo arriverà ovunque quindi, ma le nevicate non interesseranno tutte le regioni, sebbene l’area d’influenza si sia gradualmente ampliata con il passare dei giorni.
In buona sostanza, nella giornata di venerdì, tutte le precipitazioni risulteranno nevose nel territorio italiano e interesseranno le seguenti regioni:
- Marche (tutte, con coinvolgimento iniziale dei settori della Romagna al confine)
- Umbria orientale
- Abruzzo
- Lazio settori interni (reatino e frusinate)
- Campania (tranne coste napoletane e casertane)
- Basilicata
- Puglia
- Calabria
- Sicilia, soprattutto settori tirrenici e interni
- Sardegna orientale?? Possibili brevi rovesci
In merito all’intensità delle precipitazioni, i settori più colpiti, in assenza di un sistema frontale definito, saranno i versanti esposti dei principali rilievi, quelli abruzzesi innanzitutto (fig.6).
fig.6
In alcuni settori pertanto, gli accumuli potranno facilmente superare il mezzo metro e, da sottolineare, nei settori interni dell’Appennino le nevicate potranno assumere carattere di vero e proprio blizzard, in virtù del connubio tra forti venti e temperature rigidissime. Purtroppo, in tale categoria rientreranno probabilmente le aree colpite dalla sequenza sismica nei mesi precedenti.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, per le regioni del medio-basso Adriatico e del sud, in particolare Puglia, Basilicata e Calabria, l’irruzione fredda sarà anche piuttosto duratura, coinvolgendo tutta la giornata di Sabato con altre nevicate a livello del mare e forse, anche buona parte della Domenica (fig.7)
fig.7
Insomma, l’irruzione fredda prevista iniziare, ormai, tra circa 48 h, possiede tutte le caratteristiche di ampiezza e durata per lasciare il segno, purtroppo, in molte aree del sud Italia e del versante Adriatico, occorrerà a riguardo, prestare attenzione agli spostamenti nei settori appenninici del centrosud nei giorni 6 e 7 Gennaio, per possibili bufere di neve lungo i versanti esposti.
Aggiorneremo in merito
Ciao ciao
È proprio vero che il Molise non esiste allora..
Peccato , ti seguo da sempre.
ma no a volte sno distratto, ho giù corretto leggi