08-04-2015 - Salve a tutti; ultimi fenomeni al sud nella giornata odierna, dopo le nevicate diffuse anche a quote basse proseguite fino in nottata. In effetti, la circolazione depressionaria centrata sui Balcani si allontana molto lentamente dalla penisola (fig.1).
fig.1
In ogni caso, inesorabile, la primavera avanza da ovest, sotto le spoglie di una decisa rimonta azzorriana nel Mediterraneo occidentale. Come premesso nell‘editoriale di ieri, l’arrivo del tempo stabile e soleggiato nella nostra penisola è legato a un nuovo, sorprendente ricompattamento del Vortice Polare nelle regioni artiche, con conseguente distensione azzorriana lungo i paralleli (fig.2).
fig.2
Al momento sembra questa la tendenza palesata dai modelli fino alla metà del mese, con una serie di belle giornate, calde e soleggiate, su tutta la penisola. Dopo il 15 però si notano alcuni segnali di ripresa, nelle carte odierne, dell’attività d’onda a scala emisferica. Il modello americano mostra infatti la rinnovata spinta delle due waves, azzorriana a aleutinica, dopo molto tempo, con inizio di smembramento della struttura del VPT (fig.3).
fig.3
Una tale evoluzione potrebbe portare, come logica conseguenza, nella terza decade del mese, a un nuovo affondo artico, anche con componenti continentali, con occasioni di rinnovato maltempo e freddo nel Mediterraneo (fig.4).
fig.4
In tale contesto, occorre ancora una volta sottolineare come, alle quote troposferiche, il VPT sia sempre duro a morire e in nessuna carta odierna venga visto realmente destrutturato.
Completamente diverso invece il quadro emisferico alle quote stratosferiche, dove è in atto una possente affermazione di un HP artico nella media e alta stratosfera appunto, segnale che il final warming, com’è fisiologico che sia in questa stagione, è ormai arrivato (fig.5).
fig.5
A distanza di 10 giorni dalla carta mostrata in fig.5 (attuale), non vi sono segnali di ripresa del VPS alla quota geopotenziale di 10 hPa, cosa normale nel periodo primaverile. (fig.6).
fig.6
La carta ancora più lontana, datata 24 Aprile, mostra chiaramente l’affermazione del warming in pieno artico, stabile e duraturo, con la conseguenze fine della fase di raffreddamento stagionale del VPS (fig.7).
fig.7
In stratosfera quindi, ciò che doveva accadere sta accadendo, e lo farà in maniera ancora più decisa nei prossimi giorni, in perfetto orario con la stagione che avanza.
Quali le conseguenze di una tale evoluzione alle quote inferiori, in troposfera?? Al momento, come sottolineato, non sembra esserci grande comunicazione oltre la tropopausa con quanto accade in stratosfera. La carta delle anomalie di temperature chiarisce bene come il warming si sia al momento arrestato intorno 30 hPa (20 km), non propagandosi in troposfera (fig.8)
fig.8
In effetti, essendo ormai giunti in Aprile, il final warming in atto non si può definire anticipato (early) e, quindi, le conseguenze non sono particolarmente vistose ai piani inferiori (altrimenti si potrebbe parlare di final major warming). Tuttavia, qualcosa si muove anche nel settore troposferico, come descritto nel dettaglio nella prima parte dell’editoriale e, pertanto, Aprile potrebbe vedere un finale del mese molto più vivace e dinamico, con occasioni per maltempo e freddo nel Mediterraneo, tramite scambi meridiani accentuati. Intanto, ci aspetta una fase di ennesimo stallo anticiclonico che, in effetti, risulta piuttosto gradita, giornate tipicamente primaverili in arrivo nelle nostre regioni.
Ciao ciao