07-11-2016 – Salve a tutti, nuovo aggiornamento serale con l’Europa nel pieno di una intensa fase di maltempo, correlata a un ampio scambio meridiano a contributo artico continentale (fig.1)…………………….
fig.1
Come si vede dalla fig.1, un massiccio afflusso freddo sta interessando buona parte dell’Europa, ad eccezione proprio el Mediterraneo centrale e orientale, dove viceversa si verifica lo scontro tra l’afflusso artico e la massa d’aria caldo umida presisistente nel Mediterraneo. I violenti temporali nelle regioni centrali di ieri pomeriggio non sono altro che il risultato di tale scontro che più a nord, oltralpe, sta invece regalando precoci nevicate tra Francia e Germania, con la città di Parigi splendidamente imbiancata questa mattina.
Cosa sta succedendo quindi nei cieli europei??
Semplicemente quello che era stato annunciato numerose volte nei precedenti editoriali in questa sede, riassumibile in questa ricostruzione grafica piuttosto accurata (fig.2).
fig.2
La fig. 2 è riferita all’attualità (previsione ore 20:00 odierne del modello americano) e rappresenta le anomalie di temperatura al suolo alle ore 20:00 locali (Italia).
Come si vede, l’italia è situata alla confluenza tra le due masse d’aria, con temperature ancora piuttosto calde al sud e in progressiva discesa al centronord. Molto freddo nel resto d’Europa, con la Scandinavia al gelo (-22° C nelle montagne norvegesi, -10° C nelle aree pianeggianti, fig.3).
fig.3
Si tratta di temperature molto fredde anche per tali regioni in questo periodo (le anomalie lo confermano).
Come proseguirà l’attuale ondata di maltempo??
Per quanto riguarda le regioni italiane, lo scontro tra le due masse d’aria si realizzerà nelle prossime 48 prevalentemente nelle regioni meridionali, che verranno interessate da temporali anche di forte intensità, come la carta estofex evidenzia, con un livello 2 che desta una certa preoccupazione nell’estremo sud.
fig.4
Per quanto riguarda il resto delle nostre regioni e l’Europa in genere, il blocco scandinavo (ved. editoriale) continuerà a deviare i nuclei perturbati atlantici almeno fino metà settimana, con almeno altre due perturbazioni che saranno costrette a entrare nel bacino del Mediterraneo e con episodi di maltempo ancora nel Tirreno e al nordest, ma in un contesto più freddo, con possibili nevicate sui rilievi appenninici oltre i 1000-1200 m e nelle Alpi orientali a quote collinari (fig.5).
fig.5
Le nevicate continueranno a interessare anche i territori oltralpe; praticamente fino al meridiano di Parigi la neve potrà cadere ovunque oltre il 50° parallelo nei prossimi 15 giorni (fig.6)
fig.6
A seguire, intorno metà mese,il flusso atlantico salirà di latitudine leggermente, con l’Italia interessata da veloci passaggi nuvolosi poco produttivi probabilmente (fig.7).
fig.7
Tutto ciò in attesa di un cedimento della pressione proprio nel comparto europeo e del probabile arrivo di una nuova saccatura atlantica a fine seconda decade, sempre guidata dal un robusto blocco in Artico e Scandinavia (fig.8).
fig.8
Tale fase non è ancora ben inquadrata dai modelli, ma stupisce la debolezza del VP in questo periodo, con larghe lacune bariche in Artico e i nuclei di vorticità dispersi come in fig.7 e nalla successiva figura 8
fig.8
A chiusura del presente editoriale riportiamo stasera un parametro molto usato dai meteo appassionati ma che generalmente rappresenta un riassunto di quanto già indicato dai modelli, l’indice AO (Artic Oscillation). Tale indice stasera è indicativo in quanto, nelle previsioni ensemble, lascia intrvede un suo deciso calo dopo l’impennata iniziale a metà mese, segnale che il VP non ha la forza al momento di ricompattarsi (fg.9).
fig.9
Insomma sembra che le depressioni e le ondate di freddo vogliano puntare le medie latitudini in questo autunno, vedremo quanto riusciremo a raccogliere.
Ciao ciao