24-10-2021 - Salve a tutti, editoriale della Domenica, con il maltempo che già è arrivato nelle nostre regioni meridionali e lo sta facendo in maniera anche molto vistosa.
Violenti temporali si sono infatti abbattuti in Sicilia, in particolare nel catanese, con quantitativi che, alle pendici dell’Etna, hanno già superato i 300 mm.
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L’animazione satellitare evidenzia bene come nel corso delle ultime ore sulla Sicilia si siano formati due imponenti strutture di tipo MCS (mesoscale, convective system), agglomerati di temporali in grado di scaricare enormi quantitativi di pioggia in poche ore. La struttura più orientale si è poi allargata verso la Calabria e mentre si scrive, sono due i nuclei temporaleschi più intensi, a giudicare dalle fulminazioni. Il primo à generato dal rilievo dell’Etna e in secondo da quello dell’Aspromonte. Evidente quindi le correlazione tra lo sviluppo delle nubi cumuliformi e l’impatto con i rilievi.
fig.2
Del resto, il “pescaggio” dell’umidità utile ad alimentare i sistemi nuvolosi parte dal lontano, come evidenziato dalla splendida immagine dell’elaborazione “NEFODINA” dell’AM, dove i corpi nuvolosi si formano nel golfo della Sirte per risalire e impattare, dopo un lungo percorso, verso le coste calabresi e siciliane.
fig.3
Insomma, le premesse non sono buone anche per le prossime 24 h, il rischio di eventi alluvionali tra la Calabria e la Sicilia ionica è concreto e l’evoluzione andrà seguita con la massima attenzione.
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A seguire, il tempo migliorerà gradualmente a partire da martedì, ma il Mediterraneo centrale, in particolare i settori più meridionali, resteranno in balia strutture depressionarie in transito i cui dettagli verranno trattati in seguito.
Le cose per il sud potranno cambiare, paradossalmente, proprio quando sembra possa riaprirsi la porta atlantica, ai primi di Novembre, con l’arrivo di una saccatura piuttosto pronunciata dal nord Europa e il ritorno delle piogge diffuse al centronord.
fig.5
Questa evoluzione viene vista ancor più marcata nelle ultime emissioni del modello americano, che nel lungo termine vede la struttura azzorriana elevarsi sempre di più in Atlantico, lasciando passare nuclei gelidi in quota dall’Artico, proprio nel mese di Novembre.
fig.6
Insomma, l’autunno dovrebbe far sentire la sua voce sotto tutti i punti di vista, prima al sud, poi su tutto il centronord.
Ciao ciao