25-12-2014 - Salve a tutti; buon Natale innanzitutto. Il tempo a disposizione consente la stesura di un nuovo editoriale natalizio, in attesa del pranzo, in virtù delle ottime emissioni delle carte in nostro possesso.
Si prospetta un periodo freddo e perturbato nella penisola italiana; infatti, dopo la rapida passata fredda di Santo Stefano due saranno i momenti salienti che condizioneranno il tempo nelle nostre regioni. L’arrivo di nucleo artico marittimo tra i giorni 27 e 28 e quello di un secondo, molto più freddo, artico continentale tra il 29 e il 30 Dicembre. Non mancheranno nevicate a quote basse in molte regioni, probabilmente anche lungo la costa in Adriatico, ma andiamo per gradi.
Il giorno 27, la disposizione del Vortice Polare vedrà la risalita dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico, con la creazione di un blocco piuttosto ben strutturato (fig.1).
fig.1
Un vortice ciclonico, colmo di aria fredda soprattutto in quota, si farà strada dal mare del Nord, sulla scia del precedente impulso perturbato di Santo Stefano, ma con una traiettoria più occidentale. L’arrivo del vortice nel Mediterraneo causerà un ulteriore svuotamento di vorticità nel mare del Nord e consentirà all’anticiclone della Azzorre di rafforzare il blocco in formazione (fig.2)
fig.2
A questo punto, il vortice inizierà a richiamare aria fredda dall’Europa orientale e una fase di maltempo piuttosto accentuato interesserà il centrosud e l’Emilia Romagna. Paticolarmente interessante la previsione fornita dal modello americano oggi, minimo in alto Adriatico e bora scura tra Emilia orientale e Romagna, potrebbe nevicare a Bologna domenica mattina, ma la collocazione del minimo subirà molte modifiche (fig.3)
fig.3
In virtù delle dinamiche descritte, si aprirà quindi la strada all’afflusso gelido dal Bassopiano russo occidentale. Il blocco azzorriano dovrebbe ruotare in senso orario, disponendosi con asse sudovest nordest e un nocciolo gelido a tutte le quote dovrebbe farsi strada dalla Polonia la sera del 29. Eccolo individuato nella fig.4
fig.4
Sarà proprio tale fase che distinguerà la colata gelida in oggetto da un semplice afflusso freddo da nordest. La discesa di un nocciolo gelido in quota diretto verso l’alto Adriatico potrebbe infatti innescare fenomenologie molto più ampie, con sconfinamenti nel Tirreno dei nuclei perturbati, quasi ai limiti dell’evento (fig.5)
Infatti, l’arrivo del nocciolo gelido così a nord potrà innescare fenomeni sparsi anche nelle regioni tirreniche e lungo la dorsale appenninica, oltre che su tutto l’Adriatico e al sud. Diciamo subito che non ci sono le condizioni per avere nevicate in città come Roma e Napoli, anche se la previsione è in bilico, ma occorrerebbe un maggior aggiramento della colata gelida a ovest delle Alpi. Eccola, impressionante, con termiche fino a -15° C A 850 hPa, addossarsi lungo l’Adriatico (fig.6)
fig.6
Ad ogni modo, sarà sicuramente da tenere costantemente sotto osservazione l’evoluzione in oggetto, in quanto i minimi al suolo potrebbero sorgere anche nel Tirreno, come evidenziato dall’ultimo aggiornamento del modello americano, piuttosto allettante (fig.7).
fig.7
Ancora Buon Natale a tutti
Ciao ciao