01-03-2016 – Salve a tutti, editoriale sempre presente, nonostante il poco tempo disponibile, ma l’evoluzione in corso va commentata. Peggioramento iniziato nel week-end giunto alla termine, con instabilità residua che però insiste nelle regioni meridionali.
Dall’Atlantico però, è ben visibile l’imponente ammasso nuvoloso nel nordatlantico, che avanza velocemente verso il Mediterraneo (fig.1)
fig.1
Il peggioramento legato alla perturbazione ora in Atlantico colpirà essenzialmente le regioni più orientali della penisola e quelle della dorsale appenninica, in virtù di una componente nordoccidentale del flusso portante Atlantico (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2 e dalla successiva fig.3, la dinamica dei peggioramenti in arrivo e, più in generale, quella del settore di emisfero attorno l’oceano Atlantico, vede il continuo distacco di nuclei di gelidi artici dal settore del Canada collocato tra l’isola di Baffin e la Groenlandia. Successivamente, i nuclei di vorticità, nella previsione dei prncipali modelli, proseguono a velocità spedita verso l’Europa e il Mediterraneo, innescando intense fasi perturbate su molte regioni (fig.3).
fig.3
Il primo nucleo, dei due inquadrati in figura 3 (lettera B), giungerà quindi domani pomeriggio nelle regioni settentrionali, ma fornirà i maggiori effetti al centrosud, con temporali, locali grandinate e nevicate intorno 700 -800 m. Molto più vasto e duraturo il secondo peggioramento, grazie all’affondo più occidentale di un nucleo molto intenso,con una-35° C a 500 hPa (5500 m) fig.4.
fig.4
In questo secondo caso le piogge e le nevicate potrebbero essere molto più diffuse anche sul versante tirrenico e nel nordest, con quota neve inizialmente piuttosto alta in Appennino (collinare al nordest), ma in rapido abbassamento nella giornata di Domenica, anche questa volta fino a quote intorno 700-800 m. Da sottolineare come nel prossimo week-end, tra Sabato e Domenica, al centronord si attiveranno forti contrasti verticali, grazie a un gradiente termico piuttosto elevato, con temperature piuttosto miti al suolo e molto fredde in quota (fino a -30° C a 5500 m). Ciò provocherà la nascita di numerosi focolai temporaleschi sulle tirreniche e nordest appunto, con grandinate e colpi di vento sempre possibili.
La saccatura generata dall’affondo descritto potrebbe poi resistere almeno fino a metà settimana nel Mediterraneo, con progressivo abbassamento delle temperature e arrivo di nuove nevicate in Appennino a quote gradualmente più basse, fino alla collina, ne riparleremo domani.
Ciao ciao