Sono trascorsi tre anni esatti, 11-03-2011, dal terribile terremoto del Giappone (magnitudo 9.2) tra i più potenti della storia moderna. Il terremoto ha causato 18:000 morti, una terribile tragedia. Le immagini però che rimarranno maggiormente nella mente di noi spettatori impotenti sono sicuramente quelle dell’altrettanto tragico tsunami che ha seguito, dopo qualche minuto, l’evento sismico…
La parola tsunami viene proprio dalla lingua giapponese e significa “onda del porto”, e sottolinea la confidenza che il popolo giapponese possiede con tali tragici eventi; è generato dalla trasmissione dell’onda meccanica del sisma attraverso il fluido acquoso, incomprimibile, che pertanto restituisce, o meglio trasmette, appunto, l’energia del sisma. Se tutto ciò avvenisse in mare aperto non accadrebbe praticamente nulla, ma non appena tale energia viene dissipata, giungendo in prossimità della riva tramite l’attrito con il fondale marino, si crea l’onda. In realtà spesso non si tratta di una vera e propria onda, ma piuttosto di un crescendo sempre più veloce del livello dell’acqua che, in prossimità di baie o anche canali che sfociano a mare, risale il punto in cui il fondale si stringe, invadendo la terraferma; è quanto viene mostrato nei due video girati lungo le articolate coste giapponesi.
Il primo riguarda una baia, dove il livello dell’acqua gradualmente invade le strade:
CITTADINA NELLA BAIA INVASA DALL’ACQUA
Nel secondo compare invece l’onda, ancora in mare aperto, non molto alta, che diventa distruttiva quando impatta con la terraferma:
TRASMISSIONE DELL’ONDA IN MARE APERTO
Ritengo i due video molto istruttivi, perchè evidenziano la vera dinamica, spesso subdola e in apparenza lenta con cui arriva lo tsunami nella terraferma………………………………..
Ciao ciao