10-12-2014 - Salve a tutti; c’è sempre tempo per sguardo alle carte nel lungo termine, con tutte le perplessità che tale analisi può suscitare, ma la curiosità e il tentativo d’interpretazione prevalgono sui dubbi. In realtà, le previsioni dei modelli iniziano diventare, a giudizio dello scrivente, sempre più interessanti, sebbene il presente non sia dei migliori per chi desidera un inverno movimentato e freddo. Al momento infatti, il Vortice polare appare piuttosto compatto, in particolare con il lobo Atlantico, previsto “trasmigrare” con i nuclei di vorticità (la parte più approfondita), verso il Mar di Norvegia (fig.1).
fig.1…
Ecco quindi che la prevista saccatura nordatlantica per il prossimo week-end, apparentemente simile a quella appena passata, dovrebbe sortire scarsi effetti nel territorio italiano, ad eccezione di un peggioramento (caldo) possible nell’estremo sud, a causa del vortice in avvicinamento dal nordafrica.
A seguire, a meno di possibili ritrattamenti avvicinandosi alla previsione, appare sempre più definita la tendenza a una più forte opposizione da parte dell’anticiclone euroasiatico alla penetrazione de getto polare in Atlantico all’interno della massa continentale asiatica appunto. Tale evoluzione, unita a un leggero indebolimento della struttura del VPT, potrebbe consentire una deviazione del getto polare stesso e del maltempo verso l’area mediterranea, con impulsi ciclici di sempre maggior intensità proprio avvicinandosi al periodo natalizio.
I modelli odierni, soprattutto quello americano, vedono l’arrivo di una nuova saccatura intorno il 18 Dicembre, quasi “spillata” attraverso le maglie di due anticicloni, euroasiatico e azzorriano (fig.2).
fig.2
Il run 00 del modello americano (fig.2) è stato il migliore della giornata in tal senso, con una saccatura piuttosto ampia e con contributo freddo nordorientale nella parte finale del peggioramento.
Meno incisivo il modello inglese (non c’è concordanza al momento) mentre il modello canadese GEM ipotizza una evoluzione con il “botto” per la saccatura, nocciolo gelido (in quota) proprio sull’Italia per il 20 Dicembre, con nevicate a quote medio-basse su Alpi e Appennini (fig.3, il ponte illustrato non è di Woeikoff).
fig.3
Dicevamo, quindi, non tutti d’accordo i modelli ma quello americano prosegue sulla falsariga descritta, evidenziando la presenza di un vero e proprio “nastro trasportatore” di impulsi perturbati sul fianco orientale della cupola azzorriana in Atlantico, con arrivo in prospettiva di perturbazioni legate al flusso atlantico nel Mediterraneo, ma piuttosto fredde e con cadenza regolare (fig.4).
fig.4
La presenza dei due anticicloni (fig.4), previsti piuttosto imponenti, a fiancheggiare il getto polare nel nord Europa, potrebbe davvero regalare qualche sorpresa perturbata e fredda nel periodo natalizio, con nevicate localmente a quote basse, sebbene non sia visto in nessuna previsione, per adesso, un evento di dimensioni ragguardevoli. In ogni caso, la carta seguente, prevista dal modello americano per il mattino di Santo Stefano, porterebbe nevicate quote basse nel medio e alto Adriatico e rovesci nevosi a quote collinari nelle regioni centrali. Tutte ipotesi per adesso, ma forse Natale non sarà necessariamente con il “cammello” in casa per le regioni italiane (fig.5).
fig.5
Al prossimo aggiornamento
Ciao ciao