23-11-2016 - Salve a tutti, aggiornamento rapido ma doveroso; sono molti gli argomenti di discussione, alcuni dei quali verranno sviluppati più tardi.
Solo un accenno, ma certamente non perchè sia meno importante, al forte peggioramento che si va profilando per le regioni del nordovest.
A est alla depressione centrata sulla penisola iberica infatti, si vanno organizzando corpi nuvolosi piuttosto intensi in risalita dalle coste africane verso le aree settentrionali del Mediterraneo.
fig.1
Di particolare rilevanza la perturbazione che va prendendo forma tra le coste tunisine (e algerine) e la Sardegna; la nuvolosità ad essa associata tramite un movimento arcuato “a compasso”, si ripresenterà nel golfo ligure e, in genere, su tutta la cerchia alpina piemontese con precipitazioni forti e persistenti, che potranno assumere carattere di nubifragio e generare criticità idrogeologiche nelle regioni menzionate, con cumulate previste fino a 300 mm/24 h. In tal senso, allerta rossa in Liguria già diramata nelle province di Genova, Savona e Imperia, dove i fenomeni potranno presentarsi sotto forma di violenti nubifragi nel pomeriggio di domani.
fig.2
Torneremo su tale argomento; come, sempre però, diamo uno sguardo ai modelli nel lungo termine, per non deludere le aspettative dei numerosi meteo appassionati che vogliono conoscere le sorti della stagione fredda che incombe e dell’autunno che stiamo vivendo che, diciamolo subito, non sta deludendo affatto le aspettative.
Modelli dinamicissimi, a riprova che il Vortice Polare quest’anno è molto instabile, pochi i momenti di reale tregua previsti; la fase di ricompattamento del VP stesso, comunque in atto, non sembra possa sortire un reale effetto di chiusura permanente e di ritorno di zonalità. Lo stesso Canadian Warming, comunque limitato alla stratosfera, sembra aver un’influenza iniziale nel decentrare la wave 1 aleutinica nel comparto delle Montagne Rocciose, ma il VP reagisce con tentativi di blocco atlantici visti a fasi alterne dal modello americano (fig.3).
fig.3
Davvero imponente il blocco visualizzato dal run mattutino, con la wave 1 in posizione sfavorevole in realtà, ma con la wave 2 azzorriana che riparte con un grande blocco atlantico e relativa imponenente saccatura artica ai primi di Dicembre. (fig.4).
fig.4
Addirittura mastodontico il blocco che si forma poi a est, prima dell’Immacolata, dove l’anticiclone euroasiatico ibrido raggiunge i 1070 hPa nella previsione odierna, con la linea rossa che individua l’enorme struttura termica nei bassi strati, che funge da evidente “pungolo” nel deformare il VP sul fianco asiatico (fig.5).
fig.5
Per quanto siano variabili e “ballerine” le emissioni, com’è giusto che siano nel lungo termine, appare evidente la continua instabilità manifestata dal VP a tutti i piani isobarici.
Davvero molto interessante il lungo termine a 10 hPa odierno (30 km), dove il VPS, dopo essere stato soggetto al Canadian Warming (che lo ha ricompattato, anche se leggermente), subisce un’altro warming siberiano
La spinta aleutinica conseguente questa volta è meglio orientata, capace di deformarlo e stirarlo e, con l’aiuto che sembra provenire dall’altro capo dell’emisfero, costringerlo alla bilobazione (fig.6).
Insomma, le premesse per un Dicembre in grande stile ci sono tutte, attenzione alle prossime emissioni, potrebbero ripresentarsi evoluzioni davvero favorevoli per il Mediterraneo.
Ciao ciao