18-01-2014 – Salve a tutti, stiamo per entrare nel periodo centrale dell’inverno, in quello che, statisticamente , è il periodo più freddo dell’anno (la tradizione fa coincidere tale periodo con i giorni della Merla, gli ultimi giorni di Gennaio). Attualmente, le vicende meteorologiche in atto nel Mediterraneo presentano un target più simile al tardo autunno, considerando i valori termici e le configurazioni bariche presenti. Le cose però stanno gradualmente cambiando. I prossimi 15 giorni, sebbene a fasi alterne, vedranno una maggiore dinamicità atmosferica, peraltro già in atto, con peggioramenti che diverranno via via più freddi. In tale ottica, per fine mese, nelle ultime elaborazioni si intravede un’importante modifica della circolazione a scala emisferica, trainata da uno slancio dell’anticiclone delle Azzorre verso il nord Atlantico e le regioni Artiche, tale da innescare come risposta una massiccia discesa fredda (split) di un nocciolo del VP (Vortice Polare) dal Nord della Scandinavia verso latitudini centromeridionali europee,con l’avvento del freddo e della neve anche nelle regioni italiane.
Cerchiamo di riassumere le fasi principali dettate dalle ultime emissioni dei modelli…
Fino a martedì 21, una serie di impulsi Atlantici collegati a una saccatura a ovest dell’Italia continueranno ad arrecare maltempo ad intermittenza nelle nostre regioni; inizialmente al nord e Toscana, come descritto nelle previsioni di dettaglio, poi anche al centrosud tra domenica e martedì. Questa fase, già in atto, sarà responsabile di precipitazioni anche abbondanti, ma il freddo sarà ancora lontano e le nevicate saranno confinate lungo la dorsale alpina a quote superiori a 800-1000 m. Ecco l’ampia saccatura in piena azione per domenica sull’Italia…………….
Successivamente a tale fase, ci sarà un ripresa della forza della corrente a getto in Atlantico; tale azione spingerà nuovamente l’anticiclone delle Azzorre verso l’Europa, apportando un miglioramento del tempo generalizzato per alcuni giorni. In realtà la stabilità verrà disturbata da rapidi passaggi perturbati dall’Atlantico, ma senza grandi effetti, che saranno principalmente relegati alle regioni meridionali.
La dinamica descritta andrà avanti per alcuni giorni, fino al week-end successivo (24-26 Gennaio), quando un lobo più cospicuo del Vortice Polare canadese (responsabile del gelo di questi giorni nel nordamerica), si sgancerà dalla struttura principale e verrà condotto dalle correnti a getto verso l’Europa centrale; ecco il momento descritto visualizzato nelle carte, con il vortice blu-violetto vicino la Scozia diretto verso l’Europa.
La fase descritta sarà fondamentale per le sorti del tempo in Europa; infatti, a seguito del movimento del vortice verso l’Europa, l’anticiclone delle Azzorre troverà strada libera verso l’Artico e si spingerà verso Nord, generando una classica struttura di blocco al flusso Atlantico. Le conseguenze principali di tale azione consisteranno, come risposta, nella genesi di una discesa fredda di aria di origine Artica dal nord della Scandinavia diretta verso il Mediterraneo. Ecco nelle carte il momento in cui il nocciolo Artico giunge nel Mediterraneo.
Le regioni maggiormente interessate da fenomeni precipitativi, con tale dinamica, saranno quelle del centrosud ed Emilia-Romagna e, in parte, quelle del nordest. L’aria Artica, continentalizzata, proveniente dalla scandinavia, sarà in grado di generare nevicate a quote basse su molte regioni del centrosud, localmente anche sulla costa nel litorale Adriatico settentrionale. La distribuzione delle precipitazioni è comunque un dato da definire successivamente.
L’evoluzione descritta sembrerebbe possedere caratteri di persistenza; nel lungo termine l’afflusso freddo continentale potrebbe accentuarsi, con una rotazione in senso orario della struttura, tale da far giungere l’afflusso gelido direttamente dalla Russia. La carta per il giorno 1 Febbraio evidenzia un tentativo di bilobazione del Vortice Polare, con la presenza di un anticiclone sulla Scandinavia che invia correnti gelide al suolo dalla Russia direttamente verso l’Italia. Le carte alle diverse quote evidenziano la presenza del’afflusso menzionato per l’inizio del mese prossimo.
Insomma, il freddo e la neve, che tanto sono mancati quest’anno, potrebbero fare la loro comparsa proprio per la fine dell’inverno, che avrà ancora tante carte da giocare, con un Febbraio che potrebbe risultare piuttosto freddo e perturbato. Con la configurazione descritta sarebbero favorite le Adriatiche e il centrosud, ma è prematuro fornire simili dettagli, ci saranno ancora molti cambiamenti in tal senso. Quello che è molto probabile, è la possibilità concreta di un periodo con molte occasioni per precipitazioni nevose a bassa quota in molte regioni italiane tra la fine del mese di Gennaio e l’inizio del mese di Febbraio.
Anche nell’ultima carta disponibile, datata 3 Febbraio, la tendenza menzionata è ancora presente, confermando un cambio di circolazione che dovrebbe avvenire a partire dal 26-27 Gennaio.
Ciao ciao…………