08-01-2020 - Salve a tutti, nonostante nelle nostre regioni non siano presenti fenomeni meteorologici di rilievo, la discussione delle carte è sempre più emozionante in questa stagione.
Data l’ora tarda, veniamo subito al punto che riguarda tutti, ovvero quali possibilità ci sono che l’inverno possa prendere il sopravvento sulla fase attuale, più primaverile che invernale, perlomeno dal punto di vista delle isoterme in aria libera. Occorre ribadire infatti, che nelle pianure interne come quella Padana, si stanno verificando autentiche giornate di ghiaccio, con gelate estese a causa della marcata inversione termica presente su tutte la aree pianeggianti del nord, dove in pianura si va sottozero per la maggior parte del giorno mentre in montagna di supera abbondantemente lo zero.
Ma le cose gradualmente potrebbero cambiare; guardiamo l’ultima emissione del modello americano, che mostra un primo leggero disturbo al campo anticiclonico questo venerdì.
fig.1
Si tratterò di un passaggio perturbato di poco conto, che potrebbe comunque generare qualche pioggia lungo la penisola e, eventualmente, insistere maggiormente al meridione con una insidiosa goccia fredda, ne riparleremo domani.
A seguire, il modello americano propone una dinamica simile, ma con uno slancio azzorriano molto più spinto, con il lobo canadese arretrato una prima irruzione fredda più corposa in data 20 Gennaio, capace di generar nevicate a quote medio basse nelle regioni centro meridionali.
fig.2
Inutile soffermarsi sui dettagli di questa carta, cambierà, ma è indicativa di un maggior slancio altopressorio in Atlantico e di un indebolimento del VP, tanto sperato.
La conclusione dell’emissione descritta vede infine un blocco azzorriano ancora meglio strutturato, capace di dirottare un massiccio nucleo gelido nel bassopiano russo, direttamente correlato al lobo siberiano del VP.
fig.3
Che significato dare a questa emissione?? Certamente cambierà decine di volte, ma indica l’amplificazione costante dello slancio azzorriano in Atlantico, dopo la chiusura completa di questi giorni; ovvero, si va palesando nei modelli la via d’uscita al rafforzamento del VP descritto molte volte, in atto proprio in questi giorni.
Alcune perturbazioni di prova del run ufficiale si spingono anche oltre e vedono l’arrivo nel Mediterraneo di un afflusso gelido addirittura dagli Urali.
fig.4
Quali probabilità realizzative possiedono le carte mostrate??
Così come le vediamo molto basse ovviamente, ma è l’impianto che interessa, ovvero l’attacco condotto al VP da parte dell’onda atlantica azzorriana, supportato oggi dall’indice MJO visto viaggiare verso le fasi 6 e 7 con elevata magnitudo, degna dei migliori blocchi atlantici.
fig.5
E c’è anche un tentativo di bilobazione del VPS nella media stratosfera in alcune emissioni dello stesso modello.
fifg.6
Nei prossimi giorni verificheremo cosa dice il modello europeo avvicinandosi al range temporale analizzato, un test indispensabile visto l’esito delle ultime previsioni del modello americano, ma la struttura generale della evoluzione mostrata si presta, lo ribadiamo, a quanto sta accadendo alle quote attualmente al VP.
Ciao ciao