21-04-2015 - Salve a tutti, carte nel medio e lungo termine sempre più esaltanti da punto di vista dell’appassionato puro, meno per chi ama il sole e la stabilità atmosferica (in effetti quasi tutti). Riassumendo, dopo che, nell’immediato, sarà possibile godere di alcune giornate calde e soleggiate su tutta la penisola, a partire da metà della prossima settimana si va profilando, con sempre maggior chiarezza, il possibile arrivo di un lungo periodo perturbato nelle regioni italiane. Occorre sempre precisare che, in primavera, i periodi perturbati sono caratterizzati da marcata instabilità più che da piogge incessanti di tipo autunnale. Tuttavia, per alcune regioni, ad esempio i settori prealpini, le fasi di maltempo potranno essere anche prolungate e intense.
Andiamo per gradi; a scala emisferica il terremoto barico in area artica inizierà subito. A 96 il modello americano prevede una quasi completa affermazione di un potente anticiclone polare, lanciato come sempre dalla spinta aleutinica (fig.1).
fig.1
Come si vede in fig.1, in questa prima fase il Vortice Polare subisce una decisa dislocazione dalla sede artica a partire dal comparto canadese, ma con poche conseguenze per il Mediterraneo.
Successivamente però, le cose cambiano, una nuova rimonta azzorriana genera una ulteriore dislocazione del nocciolo europeo del VPT, che si mette in marcia verso l’Europa centrale (fig.2).
fig.2
Nel giro di 36-48 h l’affondo artico nel Mediterraneo è compiuto, con direttrice della saccatura centrata proprio sull’Italia e l’avvento di una intensa fase di maltempo al centronord (fig.3).
fig.3
Da questo punto in poi (fine mese), secondo il modello americano (coadiuvato comunque da quello europeo), la saccatura artica assumerebbe caratteri di stazionarietà nel Mediterraneo centroccidentale, con ripetute fasi di alimentazione artica dal settore compreso da scandinavia e Sbalvard (fig.4).
fig.4
Come illustrato dalla fig.4, l’evoluzione per le nostre regioni potrebbe vedere addirittura un ulteriore peggioramento proprio per il periodo del ponte del primo Maggio, con una nuova saccatura più occidentale e intensa della precedente, con fasi di maltempo anche per il centrosud.
A seguire, la discesa di continui nuclei freddi in quota dall’Artico potrebbe sfociare nella genesi di un vero cut off depressionario (nucleo freddo in quota) nel mediterraneo, pronto però ad essere rialimentato da nuovi apporti artici (fig.5)
fig.5
Davvero singolare quanto mostrato dalle emissioni odierne; una lunga fase di maltempo per le regioni italiane, con disposizione generale del VPT che assume caratteri di stazionarietà, penalizzando proprio le nostre regioni. Ultimo pannello del modello americano che evidenzia come l’assetto generale non cambi molto a fine corsa, alla fine della prima settimana di Maggio (fig.6).
fig.6
Insomma, se le previsioni inquadrate dai modelli odierni dovessero essere confermate, si andrebbe incontro a una delle più lunghe fasi perturbate incontrate in questa stagione, in effetti avara di eventi eclatanti finora. Nulla di eccezionale, intendiamoci, semplicemente la normale dinamica primaverile, ma l’evento potrebbe comunque risultare intenso per molte regioni, in particolare del centronord.
Ciao ciao