02-01-2017 - Salve a tutti; nuovo aggiornamento nel medio termine, mirato a inquadrare le dinamiche che dovrebbero caratterizzare l’intensa ondata di freddo e, in parte, nevicate, in arrivo a partire dal pomeriggio di giovedì 5 Gennaio in molte regioni italiane, in particolare quelle adriatiche e del sud.
Iniziamo come sempre dall’attualità, al fine di caratterizzare tutti i passaggi che potrebbero condurre una buona metà della penisola italiana nel gelo e nella neve per il periodo dell’Epifania.
Situazione attuale che vede quindi ancora la presenza di un regime altopressorio nelle regioni italiane, ma in rapida attenuazione per l’approssimarsi di un impulso perturbato atlantico a nord delle Alpi (fig.1).
fig.1
Al momento il quadro barico nello scacchiere europeo è relativamente complesso (si sempificherà nei prossimi giorni) e vede la presenza di una prima perturbazione (n.1), ora nell’Europa centrale, che tende a scivolare verso sud seguita da aria fredda sulla Manica.
Tale perturbazione, piuttosto debole, genererà nella giornata di martedì, rovesci sparsi lungo la penisola, accompagnati da nevicate al disopra degli 800-1000 m in Appennino.
Un secondo sistema perturbato è presente al largo delle coste portoghesi ma non influenzerà direttamente le sorti meteorologiche della penisola nel prossimi giorni.
Molto più a nord, ai limiti dell’immagine, è presente un altro sistema perturbato (indicato con il numero 2); tale impulso, molto più intenso del precedente, avrà la peculiarità di andare ad agganciare (ved.editoriale) un vasto nucleo depressionario, colmo di aria fredda a tutte le quote, presente più a est, nella penisola scandinava (nucleo artico). Sarà proprio la dinamica descritta che fornirà alla perturbazione atlantica la giusta energia e il giusto contributo freddo per poter innescare la massiccia colata gelida che si approssimerà alla barriera alpina già nella giornata di giovedì (fig.2).
fig.2
Fino alle prime ore di Giovedì, i fenomeni correlati alla discesa fredda saranno limitati soprattutto ai versanti esteri alpini; successivamente, già nel corso della mattinata, correnti gelide in bassi strati giungeranno dai Balcani e investendo le regioni adriatiche e dilagando praticamente su quasi tutta la penisola. Per tale motivo, praticamente da subito le precipitazioni andranno a localizzarsi lungo il versante adriatico e nel Tirreno meridionale, assecondando la curvatura ciclonica delle correnti a tutte le quote (fig.3).
fig.3
Già dalla tarda serata di giovedì le nevicate, dove presenti le precipitazioni, potranno raggiungere la linea di costa tra Marche,Abruzzo, Molise e foggiano. Ancora a quote collinari 400-500 m nel resto del sud.
Ma è nella giornata di venerdì che l’inverno più crudo farà la sua comparsa nelle regioni italiane, in particolare in quelle più orientali. Davvero preoccupante la previsione riportata in fig.4, basata sulle ultime emissioni del modello americano proprio per il giorno dell’Epifania (fig.4).
fig.4
Come si vede dalla fig.4, il giorno 6 il nocciolo più intenso della colata interesserà, sebbene colo parzialmente, anche le regioni italiane, con valori di temperature previsti a 850 hPa fino a -15° C (!!!!) e con la -10° C diffusa su 2/3 del territorio italiano.
Per capire cosa vogliano signficare tali temperature in un contesto meteorologico caratterizzato da venti piuttosto sostenuti di Bora e Grecale, basti ricordare che nei giorni 6 e 7, anche nelle ore centrali, la sensazione di freddo (wind chill) percepita in città in altura come Campobasso o Potenza potrebbe tranquillamente essere di due cifre sotto lo zero (-10, -12° C).
Non mancheranno in tale contesto le nevicate, piuttosto frequenti in corrispondenza dei rilievi esposti alle correnti dominanti, dove si potrebbero raggiungere accumuli superiori al mezzo metro.
In merito alla quota neve, è possibile affermare che, sulla base delle temperature molto basse previste nelle regioni soggette a fenomenologie precipitative, a partire dalle prime ore di venerdì e per circa 24 h ogni precipitazione sul suolo italiano assumerà forma nevosa, anche lungo le aree costiere di Sicilia e Calabria.
Nel dettaglio le regioni interessate da precipitazioni saranno le seguenti:
- Marche (escluso pesarese e anconetano)
- Abruzzo
- Molise
- Lazio interno (reatino e frusinate)
- Campania (escluso settori costieri napoletano e casertano e Cilento)
- Basilicata
- Calabria
- Puglia
- Sicilia tirrenica e settori interni, fino al catanese
Anche alla luce degli ultimi aggiornamenti la giornata di Sabato si prospetta come l’ideale prosecuzione di quella del venerdì, ancora con gelo intenso e nevicate anche al livello del mare nelle regioni menzionate, con l’esclusione delle Marche e con una diminuzione d’intensità dei fenomeni probabilmente su Abruzzo e Molise (fig.5).
fig.5
Insomma, tirando e somme di quanto finora descritto, ci aspetta una ondata di gelo molto cruda, forse non particolarmente duratura ma molto intensa, sebbene per alcune regioni come la Puglia, Calabria e Basilicata il gelo e le nevicate dureranno circa 48 h, con possibili disagi nelle aree più esposte.
A prossimo aggiornamento.
Ciao ciao