11-01-2016 - Salve a tutti; prosegue incessante la rubrica di aggiornamento modelli, ormai un classico della divulgazione di questo sito, sempre consci, comunque, dei numerosi limiti che la discussione dei singoli aggiornamenti comporta, lo si ripete sempre.
Tuttavia, l’editoriale di oggi è incentrato essenzialmente nel range temporale di 96-144 h. Siamo ormai entrati quindi all’interno di un periodo caratterizzato da maggiore affidabilità previsionale, dove i modelli devono necessariamente limare le loro differenze, per giungere a una visione organica dell’evoluzione del tempo nelle nostre regioni; è proprio quanto sta accadendo questa mattina, in cui le emissioni dei due principali modelli di previsione (europeo e americano), presentano una visione abbastanza unitaria nel complesso, sebbene comunque differenziata nei dettagli.
Quale dovrebbero essere, quindi, le linee guida del tempo in area mediterranea nei prossimi 5-6 giorni, con particolare riguardo al periodo tra il 15 e il 18 Gennaio??
Ebbene, il compromesso raggiunto questa mattina dai modelli di previsione vede la partenza di una ondulazione del getto polare abbastanza accentuata in Atlantico nelle prossime 48 h, con genesi di una saccatura a contributo artico nel mediterraneo, in fase di successiva continentalizzazione.
In parole povere, arriva aria fredda dalle regioni artiche a nord della Scandinavia, con transito di un nocciolo gelido (in quota, 500 hPa) piuttosto intenso, seguito al suo passaggio da aria fredda nei bassi strati proveniente dai Balcani.
La carta che può riassumere quanto detto è la seguente, tratta da modello europeo (fig.1).
La previsione illustrata in fig.1 risulta in parte simile a quella del modello americano di questi giorni, ma evidenzia una maggiore incisività del transito freddo sull’Italia, con un nucleo gelido a 500 hPa (5500 m) attestato sull’Italia centrale, in scivolamento verso sudest, nel settore meridionale dei Balcani.
Perfetta convergenza a metà strada, quindi, dei modelli.
Qual’è la differenza nella previsione del modello europeo rispetto alle emissioni di ieri??
Sostanzialmente, il modello europeo di stamattina vede una più rapida risoluzione della saccatura artica, spinta verso est dalla”strozzatura” del blocco anticiclonico in Atlantico, incalzato dal flusso del getto polare in uscita dal Labrador, come fa vedere bene la carta della distribuzione dei geopotenziali a 300 hPa (9000 m, correnti a getto) del modello americano (fig.2).
fig.2
Nella fig.2 si vede bene come il blocco in Atlantico (freccia nera) pieghi verso sinistra, incalzato dal cavo d’onda proveniente dal Labrador.
In effetti però, per quanto parzialmente velocizzata, l’ondata di freddo e neve ci sarà tutta nelle nostre regioni centro meridionali (al nord solo freddo per ora). Il nocciolo gelido in passaggio si preannuncia intenso, capace di generar nevicate fino al livello del mare lungo la costa Adriatica, dalla Romagna fino alla Puglia, con rovesci nevosi anche nelle pianure interne del centro (fig.3).
fifg.3
Saranno quindi 36-48 h di maltempo e freddo tra il giorno 16 e il giorno 18 su tutto il centrosud, in particolare riguardo al versante Adriatico e, soprattutto, nelle regioni appenniniche, dove i disagi non mancheranno, con venti forti da nordest e bufere di neve nei versanti esposti.
A seguire, al momento è prevista, come accennato, una rapida risoluzione della fase di gelo, con graduale traslazione del nucleo freddo verso il settore meridionale dei Balcani, che ritroveremo però ancora molto attivo al sud e Adriatico meridionale nella notte tra il 17 e il 18 (fig.4).
fig.4
A seguire ancora, al momento entrambi i modelli citati evidenziano una tendenza al ricompattamento del VP, con possibile rimonta altopressoria nel Mediterraneo, ma tale ipotesi andrà verificata nelle successive emissioni. Nel frattempo però, nel lungo termine giungono segnali di un risveglio della media stratosfera, con warming sempre più incisivi e penetranti verso le regioni polari, ne riparleremo (fig.5)
fig.5
Ciao ciao